Wemme Flow, da Bologna al futuro – Intervista

La freschezza dei vent’anni si sente proprio tutta nel progetto di Alessandro, in arte Wemme Flow, giovane promessa della scena rap bolognese con il desiderio di far avverare i suoi grandi sogni e rendere la sua città il centro della creatività e della vivacità del panorama italiano musicale (e non). A noi sembra che la strada che ha intrapreso già un anno fa con Toy Story Ep non lo porterà molto lontano dai suoi obiettivi, anzi. Se il primo ep ha delle sfumature funk e R&B che riportano alla memoria i brani di The Weeknd, come in Senti Sto Flow, Via da me, uscita quest’anno, segna una crescita artistica e un progressivo delinearsi del personaggio di Wemme e del suo stile. La collaborazione con i Fratelli Akash e Mr Monkey, già produttore di Lil Busso e Tredici Pietro, che svecchiano la scena bolognese da un paio d’anni ormai, ha sicuramente aiutato Wemme a farsi conoscere e apprezzare sempre di più, soprattutto tra i giovanissimi. I suoi video su youtube, che hanno più e più volte alla regia Simone Peluso, sono ricchi di colore, in stile vintage e collezionano tantissimi commenti positivi: “tu sei la differenza, sei il futuro, la novità: credici Wemme” è quello che chi lo ascolta gli scrive più spesso. E non è solo questo ora a farlo sentire meno solo: ci sono tantissime persone che hanno cominciato a credere nelle sue potenzialità e nel suo talento ed è nata così una squadra fatta di manager, produttori, videomaker, fotografi tutti pronti a scommettere su Wemme e a far squadra con lui. Riguardo al suo futuro ci ha anticipato poco, però, in fondo, a noi piacciono le sorprese.

Parlaci un po’ di te: chi è Wemme Flow?
Io sono Alessandro, racconto di me, il nome che ho scelto per farlo è Wemme Flow. Ho iniziato a pubblicare le prime canzoni con risultati pessimi all’età di 14 anni, anche se intorno alla quinta elementare risale il mio primo testo. Da lì in poi ho sempre pubblicato canzoni su youtube, la nascita del nome Wemme Flow risale però a poco più di un anno fa, quando feci uscire “Toy Story Ep”, il mio primo progetto da indipendente, tutto autofinanziato, con basi prese da youtube. Dentro questa raccolta c’è “Bimba Vieni (Cicatrici)”, di cui ho fatto anche il videoclip, catturando l’attenzione di un pubblico un po’ più consistente e del mio attuale team.

Quindi hai iniziato presto con la musica: com’è nata questa passione?
Alle elementari suonavo la chitarra, anche se col tempo l’ho completamente abbandonata, so che prima o poi ci rivorrò mettere mano. Verso la quinta elementare sentii in tv una canzone dei Club Dogo, e così sono arrivato alla conoscenza del genere rap in Italia.

E che ci dici di Bologna? Com’è il legame artista/città nel tuo caso?
Bologna è amore, è la città che mi ha cresciuto, ho visto tantissima gente, girato in tantissime zone. Bologna la sento mia. Artisticamente parlando invece, fino a qualche anno fa, mi son sempre sentito una pecora fuori dal gregge, qui c’è tantissimo movimento, c’è una mentalità underground e prima se non provenivi da quella roba lì molti “rapper” tendevano a non considerarti proprio. I ragazzi che fanno musica a Bologna li conosco tutti, anche se di amici ne ho pochissimi. Nella mia musica futura parlerò tantissimo di bolo, perché è una città che mi sento di rappresentare. So di non esser l’unico ad avere voglia di farlo, ma la nuova generazione del rap a Bolo è unita per un unico obiettivo: portare Bologna sulla mappa.

Posti, rapporti personali, sfoghi e ricordi: come nascono i pezzi? Mi piacerebbe sapere sia quello che ti ispira sia come arrivi poi alla scrittura e alla scelta della base.
I miei pezzi nascono quando sento l’esigenza di raccontare qualsiasi cosa che mi passa per la testa, trovo sempre una coerenza tra quello che penso e quello che è la mia realtà. Ogni cosa che faccio mi stimola a scrivere, è una cosa che farei a prescindere per tutta la vita. Io scrivo tantissimo di getto, molte canzoni vengono fuori nell’arco di 20 minuti. Spesso sono le basi che mi danno ispirazione, se la base non mi piace in genere non riesco a tirar fuori niente.

La produzione di Mr. Monkey, fortissimo nella scena bolognese e non solo, si sposa benissimo con il tuo progetto. Com’è nata questa collaborazione freschissima?
Monkey lo conosco da 5/6 anni, la prima volta che sono entrato da Bigbounce, lo studio in cui tutt’ora registro coi fratelli Akash, lui era lì. Abbiamo sempre avuto voglia di lavorare insieme ma non c’era mai stata l’occasione. Verso ottobre l’ho chiamato e gli ho chiesto se aveva voglia di provare a far musica e sono uscite “Via da me” e “No flash”: sicuramente c’è chimica.

Tik Tok è il social che molti artisti stanno scegliendo per promuovere le loro uscite, per farle arrivare velocemente e con meno sforzo a più persone possibili. Tu poi sei avvantaggiato perchè il TikToker medio ha la tua età, quindi la comunicazione è onesta, diretta, da pari a pari. Secondo te, questa potrebbe essere la strada per il futuro della fruizione della musica?
Tiktok lo ritengo un po’ un’arma a doppio taglio, spesso sento canzoni di tendenza davvero oscene, mentre ci sono alcuni esempi di persone che con l’aiuto di Tiktok hanno avuto la possibilità di avviare una carriera. Io non sono una persona troppo portata per usare i social in generale, quindi faccio fatica ad appassionarmi a quel social. Tiktok è diventata una piattaforma utile se fai musica anche se la viralità che ti può dare mi spaventa.

Come valuti la scena musicale contemporanea in Italia e come ti collocheresti al suo interno? C’è qualche collega con cui ti piacerebbe collaborare?
La scena in Italia sta spaccando tutto. Io, ora come ora, oggettivamente non ne faccio parte. Spero prestissimo di trovare il mio posto e di tenermelo. Sono a contatto con tanti ragazzi che fanno parte della scena italiana e con qualcuno ho anche già collaborato. Dirò tutto quando è il momento.

Ci sono degli ascolti che ti hanno particolarmente influenzato nella tua formazione?
Son cresciuto ascoltando Giaime, quindi sicuramente il mio modo di scrivere è influenzato da quello che ho sentito per anni. E poi sono molto fan di The Weeknd.

E quindi presto nuova musica… cosa ci dobbiamo aspettare?
Nuova musica arriva presto. Non posso dire di più.

A cura di Marika Falcone per Futura 1993, il network creativo creato da Giorgia e Francesca che attraversa l’Italia per raccontarci la musica come nessun altro.