Senk: vivere per fare graffiti

Senk è un grande writer di Caracas (Venezuela) particolarmente abile, non solo nel creare lettere eleganti con colori coordinati, ma anche nel creare personaggi, dipinti e illustrazioni. Raramente accade che tutte queste variabili coincidano in modo così impeccabile.

Senk si è avvicinato ai graffiti grazie agli amici con cui andava in skate. Prima d’iniziare a dipingere era uno skater a Caracas e, in ogni luogo dove andava a praticare lo skating, era invaso di tag e graffiti. Nel 2002 ha realizzato il suo primo pezzo, dopo aver incontrato alcuni writers che gli hanno spiegato le fondamenta di quest’arte. Da giovane ha frequentato l’accademia artistica e studiando ha conosciuto i graffiti. La pittura a olio e l’acrilico sono pratiche che tutt’ora continua a mantenere vive.

Lo stile

È un writer al quale interessa principalmente la composizione, lo stile delle lettere i colori in generale e tutto ciò che si riferisce al pezzo stesso; però c’è da dire che acquista valore anche il luogo dove si dipinge. Egli stesso afferma che, in alcuni giorni, l’obiettivo principale è realizzare un pezzo come da sketch, in altri si preoccupa di più del luogo dove dipingere. Cambiare luogo comporta a dei cambiamenti anche nello stile, si ha sempre la possibilità di godere di una serie di esperienze diverse rispetto a dipingere esclusivamente bombing o thrown up. 

Dipingere in luoghi diversi ti fa sviluppare il tuo modo di dipingere.

Senk vorrebbe uno stile fresco in termini di forma e colori, ma che allo stesso tempo abbia fluidità. Si preoccupa molto dei colori che verranno utilizzati, passando diverso tempo per vedere se insieme si combinano. È un writer che ha le capacità di rappresentare anche puppet quindi, utilizzando colori che si abbinano, riesce a dare più visibilità in ciò che fa. Non conta tanto la pulizia del pezzo ma piuttosto la composizione generale.

Ho amici che buttano tutte le spray nel borsone e poi improvvisano, a me piace giocare combinando i colori.

I graffiti si possono considerare arte?

L’opinione di Senk a proposito dei graffiti è, che quest’ultimi, si possano considerare a tutti gli effetti arte. Come nella pittura, nella scultura, nella fotografia ci sono artisti mediocri e altri eccezionali, non tutte le foto sono delle opere artistiche così come non lo sono i graffiti. Diversi writers fanno un lavoro straordinario su muri o altre superfici che sul livello estetico e concettuale non hanno nulla da invidiare a una mostra in un museo. Alla gente comune che passa per le strade non importa se i graffiti siano arte o meno, passano e molto spesso non si fermano nemmeno ad ammirare ciò che hanno davanti.

Un altro aspetto da tenere in considerazione sono tutti quei valori che vanno oltre le questioni puramente estetiche; la vera arte deve avere un carattere genuino e, nella maggior parte dei casi, lo si possa riconoscere. Al giorno d’oggi il motore dei graffiti non è più di stampo economico, si dipinge perché si sente il bisogno di uscire in strada per farlo. Se teniamo in considerazione il rapporto vita/opera, il rapporto nei graffiti è totale. Diversi artisti che collaborano con lui vivono letteralmente per fare graffiti, nonostante abbiano messo a rischio molti aspetti della loro vita dipingendo.

I rapporti con gli altri writers e la CMS

Agli inizi degli anni 2000 writer come Ore, Hase, Rayone, Bek, Orlo, Scas, Jasp, CTC crew, Ros, BBS lo hanno influenzato a livello nazionale. Lo stile bombing, state your name, all city e tags ovunque, portati da New York grazie a Ray hanno influenzato Senk.
CMS è la crew nella quale è membro Senk. C’è stato già un gigantesco salto qualitativo e quantitativo nei primi anni 2000 e questa crew ne è stata una parte importante di questo cambiamento. Dalla fondazione della crew nel 2004, fino all’emigrazione di gran parte della gruppo nel 2014, la città è stata indiscutibilmente della CMS. Ci sono stati alcuni writer isolati che sono stati molto attivi per due o tre anni ma poi sono scomparsi.

Ricordo almeno tre volte che a me o a un membro della crew hanno sparato. Penso che quasi tutti i writer a Caracas abbiano avuto situazioni simili.

Vantaggi e svantaggi

Caracas, purtroppo, ha uno dei tassi di violenza più alti del continente. Essere un writer non è così facile. Quando si esce a dipingere, bisogna concentrarci principalmente sulla polizia ma anche sul crimine e sulla violenza in generale. Un contesto violento genera anche graffiti violenti; questa città è piena di risse e risse tra writers e crews.

I graffiti non sono uno dei problemi principali della città, quindi non si ha la possibilità di lavorare con abbastanza tranquillità. Si può dipingere, durante il giorno, in posti scoperti e allo stesso modo ci si può imbattere in persone aggressive. Un altro aspetto positivo è la polizia non controlla ciò che viene dipinto. È vero che in caso venissi beccato a dipingere è un problema, ma nessuno ne tiene conto.

George Floyd

Il giorno che George Floyd è stato ucciso dalla polizia americana internet era saturo del video dove si ritraeva la macabra scena. Senk, quel giorno, dopo aver sentito la frase I can’t breathe si è reso conto che quella frase sarebbe stata l’emblema per dipingere un pezzo. La stessa mattina, qualche ora dopo, il lavoro era già completo.

Frase celebre della morte di George Floyd.

In alcuni casi lo spazio pubblico serve anche per dire certe cose, belle o brutte che siano.

In passato aveva dipinto murales per personaggi come Berta Caseres e Camilo Catrillanca; quella mattina ha dipinto quel graffito per ricordare ancora una volta tutte le persone uccise per mano della polizia. Vuole cercare di sensibilizzare con la sua arte il razzismo negli Stati Uniti.