don said terapia

Don Said, il rapper che sdogana la Terapia

Il 15 ottobre è uscito Terapia il nuovo singolo di Don Said. Per chi non lo conoscesse, il rapper classe
1999, inizia il suo percorso a Catania per poi sostarsi a Milano nel 2018 dove trova una base solida per
continuare a sviluppare il suo percorso. Nei i suoi singoli Telegram, Rebecca o anche Acqua Amara si
nota subito dove vuole andare a parare: Don Said è un liricista, le parole lo smuovono, i testi sono la sua
fede ed ha un trascorso pieno di freestyle ad una prima impressione.

Inoltrandosi nel suo mondo si conferma tutto e non solo. Don Said si porta dietro il suo vissuto, con un occhio di riguardo per l’ambiente che lo circonda, sempre in evoluzione.
Infatti, con Terapia l’artista ha in mente una narrativa necessaria, quella dei lati negativi della “fab life”
che si sta creando, un dialogo schietto con l’ascoltatore. E tuona per essere sentito grazie al beat ansioso e altalenante che scorre, il senso della canzone prende anche una svolta cinematografica nel completo. Il
filo conduttore di tutti i lavori di Don Said è l’intenzione di rimanere integro, sopravvivere e tramite mezzi estremi sconfiggere l’idolatria sia nei suoi confronti che della scena. Cerca di evadere connettendo la realtà e la verità. Se c’è qualcuno che deve superare, è chiaro, si tratta solo di sé stesso. I visual del singolo sono in bianco e nero, essenziali perché non c’è niente effettivamente da edulcorare tra carboni ardenti e un mix di pioggia che invadono l’immaginario del brano.

L’attitudine stoica del rapper lo riesce a salvaguardare in una giungla piena di insidie e rischi, ovvero la
scena rap eclettica italiana. L’urto è forte e grezzo, ma con Terapia Don Said ha raggiunto un livello di
qualità rara.
Tirando le somme, anche ad un primo ascolto la nonchalance e la sua praticità sono peculiarità
apprezzatissime nel settore. È un grosso rischio quello di mostrarsi per come si è, di essere vulnerabili
soprattutto in un genere che dell’essere duro ne fa uno dei pilastri portanti della persona artistica, ma sono tempi diversi ed essere franchi anche nel dolore non è per forza sinonimo di debolezza, anzi siamo un po’ stufi di questa retorica. Se recentemente siamo stati tutti colpiti da forze esterne, molti combattevano e continuano ad affrontare molto altro nel loro personale. Don Said, nel suo è uno dei portavoce di questo movimento più intimo e di nicchia ma senza glitter ne lucine, lascia i fronzoli e le briciole ai colleghi.

Se l’ombra di emergente è dietro l’angolo, Don Said ha ancora tanto in serbo, forse troppo e non sappiamo se siamo pronti. Nel frattempo, Terapia è fuori in tutti i digital store, ed è un ottimo inizio per prepararsi alle prossime uscite!

Articolo di Ines Chadri