Sangue e codeina: quando la trap incontra il metal

Nel corso degli anni l’hiphop è cresciuto ed esploso fino a dividersi in svariate correnti e relativi sottogeneri, appropriandosi di culture molto differenti: tra queste ci sono anche metal, emo, punk ed annessi.

Il fascino splatter e dark aveva già contaminato l’hiphop molti anni fa con gruppi come i Non Phixion, i Gravediggaz o, per restare in Italia, il Truceklan ed i DSA Commando. L’horrorcore dei tempi però si configurava come uno dei generi più di nicchia, spesso snobbato dalla comunità hiphop e considerato inascoltabile da chi non avesse un background musicale compatibile.

Oggi questa influenza è invece più che mai popolare ed apprezzata anche da giovani ascoltatori più o meno consapevoli. Il merito è sicuramente di uno dei brani più iconici di questa nuova ondata: Look At Me! di XXXTentacion, rapper controverso e piuttosto imprevedibile. Il brano è un tripudio di bassi in “overdrive” registrati con una qualità che fa scoreggiare le casse e il testo è un susseguirsi di insulti a sfondo sessuale e violento, X invece è un sedicenne della Florida in attesa di processo per tentato omicidio e violenza domestica.

Contro ogni aspettativa il brano esplode su SoundCloud e inizia a diventare virale su internet: da questo punto in poi il basso grattato diventa un must e l’estetica dark inizia a diffondersi a macchia d’olio tra tutti i nuovi rapper. Smokepurpp, 6ix9ine, Lil Pump e Ski Mask The Slump God sono alcuni dei nomi che si sono contraddistini per un uso sistematico di urla e bassoni più spinti del dovuto. Nonostante l’approccio aggressivo però molti di questi giovanissimi rapper hanno mantenuto un estetica colorata e felice, questo contrasto li ha sicuramente aiutati a sfondare nel mainstream facendo numeri incredibili.


graphic by @nonpuoifarneparte

Come sempre però ci sono modi e modi di interpretare un’influenza estetica: ci sono i “soundcloud-rapper” sopra citati e ci sono quelli che invece che ispirarsi a Marilyn Manson o a qualche gruppo emo adolescenziale si rifanno direttamente a Burzum o ai Cannibal Corpse. Il risultato come potete intuire è decisamente più inquietante, ma non sempre più spinto: artisti come i $uicideboy$ o Ghostemane non hanno sempre bisogno di urlare o devastare le basse frequenze per incutere paura ai loro ascoltatori, quest’ultimo ad esempio ha preferito campionare i Nirvana e i Pantera nello stesso pezzo.

Esplosa su Internet negli States ed in oriente, questa particolare wave è arrivata anche in Italia ed è doveroso menzionarne gli esponenti: i giovanissimi 23.7 di Lecce ed i Mana Nero di Bologna.

Vi consigliamo di non ascoltare questa playlist prima di andare a letto, a meno che non dobbiate fare un rito satanico.

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