Orghone: da street tag al successo

Orghone nasce nel 1983 a Roma, dove ha frequentato l’istituto d’arte. Già da bambino nasce in lui l’interesse per i graffiti guardando i pannelli dei treni dipinti mentre andava al mare e partecipando attivamente come spettatore alle Jam della capitale.

Nel 1996 inizia ad approcciarsi al Writing con le prime tag nel suo quartiere; i primi risultati risultano dei semi flop dipinti alla svelta. In quei anni conosce Some ed Aspe con cui fonda la Genuine crew (@puke.one), composta anche da Thoms (@misterthoms). Attualmente fa parte di tre crew: “@pufcrew, #pusherz e @thedeathsquadlives”. Per @orghone è nato tutto nell’estate del ‘95, in metropolitana con la madre, mentre andava a vedere uno show aereo sul litorale romano. Al tempo i treni erano già dipinti. Tutte quelle scritte hanno colpito l’artista, anche se non sapeva prettamente cosa fossero.

Qual è l’origine del tuo tag?
Ho iniziato a dipingere nel 1996 ma prima di arrivare alla mia tag attuale sono passati circa due anni e dopo vari cambi di nome sono arrivato ad Orgh, prendendo spunto dal mostro finale di un videogioco.

Il primo pannello mai realizzato è stato a febbraio del 1996 su un muro vicino la sua abitazione. Le prime bombolette spray acquistate per realizzare il primo pannello sono state un black per l’outline ed un chrome per il background delle lettere.
Fino al 2002 privilegiava uno stile simile a dei 3D misti ad uno Wildstyle  semplice. Successivamente lo stile si è soffermato su un qualcosa di più semplice. I supporti su cui ama dipingere sono i muri grezzi meglio se rovinati dal tempo.

Che cosa ti ha fatto avvicinare all’arte dei graffiti?
Mi sono avvicinato a i graffiti vedendo le metropolitane dipinte a Roma, anche se non capivo cosa fossero mi hanno colpito molto.

3D misti ad uno Wildstyle semplice. Muro grezzo rovinato dal tempo.

Da che cosa prendi spunto per dipingere?
Quello che faccio artisticamente, prende spunto da qualsiasi cosa mi provochi emozioni: arte, fumetti, architettura, natura e molto altro.

Che cosa vuoi trasmettere tramite i graffiti?
Non per forza devo trasmettere qualcosa a qualcuno; per me, i graffiti, sono un qualcosa di molto personale soprattutto se dipingo in luoghi abbandonati. Naturalmente è diverso rispetto a quando dipingo in luoghi legali o comunque legati alle istituzioni.

Oltre al writer e artista di spicco potresti raccontarmi chi è Orghone nella vita di tutti i giorni?
Dedico moltissimo tempo al writing; quando non dipingo mi piace camminare in campagna, andare a pescare, uscire a mangiare qualcosa con gli amici, stare con i miei cani e viaggiare.

Qual è il pezzo che hai disegnato di cui sei maggiormente fiero? Ti andrebbe di spiegarmi com’è stato creato e che cosa c’è dietro?
Non ho pezzi di cui vado maggiormente fiero, sono sempre molto autocritico; penso sempre che avrei potuto fare qualcosa di più per migliorare il pezzo.

Ti va di raccontare un aneddoto che ti ha particolarmente segnato per vari motivi?
Un aneddoto legato al Writing che ricordo e che mi ha segnato è sicuramente la prima volta che ho visto i treni dipinti, probabilmente non avevo capito, ma quell’incontro casuale mi ha cambiato la vita.

Il Writing non sempre viene apprezzato dal pubblico in quanto viene associato molte volte a una forma di vandalismo. Cosa pensi al riguardo? Che messaggio lanceresti a queste persone?
Vengo da una città come Roma dove di bomber ce ne sono tanti e questo, per quello che oggi è il mio lavoro, non aiuta sempre; ho cercato nel tempo di coniugare due aspetti che una volta erano la prassi: figurativo e il lettering. Attraverso il mio lavoro sto cercando di fonderli per far diventare il Writing un’opera unica. Questo processo mi permette di far accettare e non abbandonare la mia matrice artistica e al contempo far accettare le mie lettere ad un pubblico che non le conosce e che spesso associa il Writing al vandalismo.

Hai dei progetti futuri?
Nel mio futuro ho moltissimi progetti da realizzare lavorativi e non, spererei di viaggiare di più. Mi auguro d’avere sempre questa costanza che mi ha sicuramente aiutato in questi anni.