Rasko: fra vagoni e wildstyle

Rasko, writer con alle spalle più di vent’anni di esperienza, ci parla dei suoi inizi, dei suoi ricordi e valori che i graffiti gli hanno trasmesso in tutto questo tempo.

Rasko è un writer di origine russa che ha cominciato con i primi schizzi nel ’98 per poi iniziare a dipingere con le spray all’alba del 1999. Fino a questo momento collabora principalmente con @hoodbazer e @gorillaenergy, ma la maggior parte dei pannelli che si possono vedere sono stati dipinti e registrati in autonomia.
Il tag Rasko è l’acronimo di:
R – reale
A – assoluto
S – super
K – killer
O – only original

Uno stile grintoso ed energico, lettering non necessariamente forti ma ultra dinamici. Insomma, una vera gioia per gli occhi vedere un ragazzo dipingere istintivamente come lui!

I primi contenuti

I primi scatti fotografici risalgono agli anni 2004-2005, mentre le prime registrazioni risalgono a circa 13 anni fa, nel 2008. Molti video sul suo canale YouTube sono ambientati su vagoni di treni merci, ma la maggior parte sono temporanei perché in Russia ogni vagone dipinto, il giorno dopo, verrà subito pulito senza lasciare traccia. Ogni tanto carica dei video della categoria “Tag Patrol” dove non si dipingono dei veri e propri pannelli, ma si fa del bombing. In questi ultimi tempi ha cominciato a dipingere anche su tela e sketch, in modo poi da poterli vendere. Su Instagram, @rasko1 vengono pubblicati quotidianamente opere di grande impatto, mentre su @rasko_vandal si trovano abbozzi di throw up, bombing in grande quantità e principalmente graffiti nella combo “black-chrome”.

Cosa ti ha spinto a intraprendere questo mondo underground?
Musica dark side e hip-hop, misticismo e droga. Mi hanno convinto i tag di altri artisti molto cool sui muri sotto ai ponti.

Nelle piccole città, la polizia spesso scopre in flagrante artisti attivi con l’immediato arresto, mentre in quelle grandi, come Mosca, a nessuno importa più di tanto, ma i servizi municipali coprono tag e graffiti interi solitamente entro tre giorni. È abbastanza facile dipingere e taggare sotto i ponti e lungo le linee ferroviarie.

Dipingi e tagghi per sentirti libero?
Sto taggando e dipingendo per promuovere il mio stile, per renderlo famoso e davvero cool. É un po’ quello che fanno tutti gli artisti. Si parte da un punto e, ogni volta, si cerca di portarsi sempre di più a un livello superiore. Tutto ciò che faccio è una sfida personale e contro chi non vuole accettare che i graffiti sono arte. Questo stile di vita è arrivato dall’Europa e nel mio paese la mentalità cambia. Sono rimasto sempre fedele alla mia firma, rappresenta il mio senso di appartenenza.

Il writing ha dei lati positivi?
Si, il fatto di dipingere dove possibile e la possibilità di taggare dove ritengo più ideale, mi ha fatto scontrare con varie correnti di pensiero. Primo fra tutti il rispetto per i tag altrui, senso di responsabilità. Non sfregio graffiti di altri artisti solo per il gusto di farlo, se li copro è perché ho la certezza di essere migliore di loro.

Dei graffiti di Rasko si possono vedere a Milano. L’8/9/10 giugno 2018 ha partecipato al @looperfest come artista russo. In zona Anfiteatro Martesana, MI se ne possono vedere degli altri.

Looperfest 2018, Via Zuretti, 61, MI

 

Anfiteatro Martesana, MI