Mate: non c’è ancora uno spray perfetto

Yo Mate, vorrei che cominciassi con la descrizione di te (il primo pezzo, cosa significa il tuo tag).

Ciao, si certo!
Allora ho avuto modo di vedere lo sviluppo dell’arte contemporanea in Italia, che mi ha portato all’inizio di un percorso artistico, prima dipingendo graffiti sui muri della città, completato, poi, con gli studi all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Successivamente la mia attenzione si è spostata sul mondo di Stree-tart in quanto permette all’artista di lavorare su grandi dimensioni e di comunicare direttamente con le persone. Così ho proseguito il mio percorso artistico in un’altra direzione, iniziando a pensare a cosa potesse essere utile comunicare alle masse e come rappresentarlo, e penso che, per me, questo sia il passaggio più complicato. Nel tempo ho iniziato ad usare il disegno per cercare di inviare messaggi semplici, comprensibili anche alla gente comune, a persone che non fanno parte del mondo dell’arte, che a volte non riescono a capire di cosa stiamo parlando. Inizia così un nuovo percorso artistico: nel 2016, ero volto ad affrontare le problematiche contemporanee che riguardano il mondo intero, con contenuti espliciti e diretti. Così ho iniziato a lavorare su varie idee, ho trovato una lettura che mi permette di mantenere lo stesso stile sia sul muro che sulla tela. Questo mi ha permesso di creare opere di grandi dimensioni e che sono in grado di trasmettere un messaggio rendendole comunicative e aperte alla comprensione di tutti. Nel 2020 ho iniziato una nuova serie, sia su tela che su parete, con un disegno di colori contemporanei e un messaggio, a volte non esplicito, volto ad avere un buon impatto, ma allo stesso tempo aiutare le persone a pensare al opera d’arte.

Vorrei iniziare chiedendoti di introdurmi la tua storia di writer. Da dove vieni? Quando sei nato? Quando e perché ti sei avvicinato ai graffiti?
Nato a Milano nel ’87 ho iniziato a dipingere muri intorno al 2006 inizialmente solo facendo tags in giro per in giro per Milano, un po’ come tutti hanno iniziato credo…
Mi sono appassionato ai graffiti qualche anno più tardi (penso fosse il 2008 il mio primo pezzo che non fosse un semplice trow up); inizialmente solo per il fatto che avevo conosciuto persone che già dipingevano da qualche anno ed abbiamo iniziato a lavorarci su insieme, senza avere una crew ufficiale.
Nel corso degli anni ho iniziato a studiare stili di lettere tridimensionali e ho seguito questa via per parecchi anni, fino al 2013 quando ho iniziato a sviluppare characters, per poter esprimere meglio le skills che ho acquisito usando effetti 3D. Così ho iniziato sviluppare vari stili di rappresentazione e col tempo ho sviluppato un mio stile (tuttora in via di sviluppo e formazione).

Le Crew

Di che crew hai fatto parte? Raccontaci un po’ della tua crew attuale.
In questi anni ho fatto parte di alcune piccole crew, come la N1 con cui abbiamo organizzato il Meeting of styles a Milano per diversi anni; successivamente la crew è stata chiusa e al momento faccio parte di una crew di amici stretti, poiché penso che il mio percorso da artista sia più individuale che di crew.

Il nome della mia attuale” crew “è 10 G (10 grams, per ovvie ragioni) ma, appunto, si
tratta piu di amicizie e del buon volersi bene, che di graffiti..
Nel corso degli anni ho trovato vari aneddoti riguardo i materiali e superfici.. Per quanto riguarda gli spray, mi hanno permesso di sviluppare il mio lavoro. Purtroppo hanno tanti difetti, e non penso ci sia una ditta che al momento ha trovato la “formula perfetta” ma alla fine ad oggi hanno fatto grandissimi progressi. La gestione della pressione e delle valvole è cambiata radicalmente negli anni, soprattutto parlando di treni.
Penso che sia stato anche grazie agli sviluppi di costruzione delle valvole e delle resine, che oggi e possibile raggiungere grandi risultati, sia nelle grafiche sia per strada e anche per i realistici.

Come definiresti il tuo stile? Quali sono a tuo parere le tue abilità più evidenti e di cui vai più fiero? Cosa ti ha permesso di raggiungere, più di ogni altra cosa, il livello di skills che hai oggi?
Dal 2018 in poi mi sono avvicinato molto al genere realistico sviluppando lo stile che ho ancora oggi, per quanto riguarda le skills per me è stata una questione di studio continuo, non solo su muro con spray, ma più studio di anatomia e di “strutture” che sono alla base della rappresentazione realistica di ogni cosa.
Da quando vivo in Germania a Berlino, ho affinato le tecniche tedesche e le ho riadattate a ciò che mi serviva. In questo modo sono riuscito a raggiungere una grande velocità nel dipingere soggetti complessi, anche se in realtà si tratta solo di un cambio di utilizzo di tappini e di passaggi logici più veloci e pratici.

La cosa che però mi ha portato avanti nel mio percorso tecnico, cioè di apprendimento di skills, è stato lo studio di texture, come ad esempio vari tipi di pelle (che ho appreso anche facendo tatuaggi), anatomia umana (il libro” Struttura Uomo” e la mia Bibbia) con la quale si riesce a capire bene anche l’anatomia animale e insetti e molto altro. Ho avanzato anche degli studi sull’accostamento dei colori e come realizzare riproduzioni di foto con pochi dettagli o con luci diffuse. Chiaramente il tutto è stato studiato più su muro che su libri.