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Tra rock, trap e boom bap: l’iconico 2023 di Lil Yachty, aspettando le prossime mosse

Dopo Let’s start here, uscito a gennaio tra lo stupore generale, Lil Yachty ha cosparso il 2023 di hip hop, sublimando un anno da applausi con i complimenti di J Cole, ospite illustre di The Secret Recipe. Viste le premesse, domanda sorge spontanea: cosa ci prospetta il suo futuro?

La tanto strana quanto catchy Poland ha rimesso Lil Yachty sulle scene dopo il silenzio che ha seguito Michigan Boy Boat, album che nonostante avesse avuto un buon impatto sulla scena statunitense, aveva comunque lasciato in buona parte degli ascoltatori la sensazione che il rapper della Georgia fosse rimasto ancorato ad uno stile che, se gli aveva portato fortuna all’inizio della carriera, in quel momento era necessariamente da svecchiare.

Ad oggi, considerando quant’è cambiato nell’approccio alla musica di Yachty, possiamo affermare senza particolare paura di venire smentiti che abbia imparato la lezione: Let’s Start Here, infatti, può essere tranquillamente definito come uno dei migliori album usciti quest’anno, risultato di una sperimentazione pressoché totale che lo avvicina molto più ad un progetto di rock psichedelico che alla trap, nonostante le influenze rap rimangano.

A questo punto, si poteva temere che Lil Yachty non sarebbe più riuscito a bissare le vette raggiunte, e che magari avremmo dovuto aspettare per le prossime mosse, visto che per tirare il fiato e riflettere ci vuole comunque il tempo necessario ad evitare di rischiare di fare un buco nell’acqua. Invece, il 7 aprile, solo 3 mesi dopo, esce Strike (Holster), un altro singolo che unisce in maniera magistrale melodia e sperimentazione, accompagnato da un ritornello iconico e un video di Cole Bennet. Ad agosto, poi, Miles ci regala un po’ di fresco anche d’estate rilasciando Slide, dove sembra voler tornare a rappare conservando però l’attitudine e il sound catchy, melodico e sperimentale che ha contraddistinto i suoi recenti singoli. Quest’ultimo viene abbinato a Solo Steppin Crete Boy, una lunga strofa estrapolata dall’AMP Freshman Cypher 2023 ed accompagnata da un video girato alle porte di un tempio buddista.

Si tratta di una prova di stile che spicca particolarmente e consacra le abilità tecniche di un Lil Yachty metricamente perfetto e completamente a proprio agio anche su sonorità prettamente hip hop che provvede a fare sue in maniera eccelsa. La strofa, tra le alte cose, raggiunge un climax nell’avvicinarsi della fine, quando il rapper inizia a riferirsi in maniera esplicita al suo rapporto molto intimo con Drake, raccontato tramite barre e incastri pieni di riferimenti e giochi di parole e che lo stesso Yachty chiude con un nemmeno tanto velato diss a Pusha T, rispolverando una storia che dura da anni e di cui avevamo già parlato in questo articolo. L’estate fortunata di Yachty non si chiude però qui: accompagnato ancora una volta da un video di Cole Bennet, il 25 agosto, invece del consueto Birthday Mix che il rapper era solito pubblicare in occasione del suo compleanno (che cade il 23 agosto), esce Tesla, un’altra traccia che mostra le sue abilità da hitmaker. Essa, infatti, è formata da 3 strofe che risultano essere solo delle brevi introduzioni ad un ritornello tanto chill quanto ipnotico e ripetitivo, e che ancora una volta evidenzia in maniera molto chiara quanto Lil Yachty punti sulla sperimentazione per riconfermarsi.

La fine dell’estate non coincide con la fine delle sorprese: il 29 settembre esce The Secret Recipe, dove stavolta il nostro non è solo, ma in compagna di J Cole, ed è una notizia. Yachty, infatti, nel lontano 2011, quando aveva solo 14 anni e non era ancora sotto i riflettori, twittò “Fuck J. Cole”, generando negli anni a venire speculazioni su eventuali antipatie tra i due che sarebbero presumibilmente venute a galla in seguito. Nel 2016, infatti, Cole fece uscire Everybody Dies, traccia di sfogo in cui il rapper, nello scagliarsi contro i cosiddetti “mumble rappers” target della diatriba tra old school e new school che divideva la scena di allora, sembrava dissare anche Lil Yachty, gettato all’interno del calderone di coloro che lui definiva “Lil whatever”. Ad ogni modo, però, era stato lo stesso Lil Yachty a sminuire il tutto in un’intervista dove affermava che, nonostante non ascoltasse J Cole, lo rispettava come persona, e che il tweet era solo uno stupido sfogo adolescenziale.

I dissing presunti e gli sfoghi contro i “mumble rappers” sono ampiamente superati nella scena di oggi, dove i rapper come Lil Yachty sono completamente integrati ed anzi godono di uno status di apripista. Di conseguenza, la suddetta traccia vede lo stesso J Cole, che una volta lo criticava, unirsi al rapper della Georgia nel domandare rispetto per quanto i due hanno fatto per la scena degli anni ’10. Ad aprire il pezzo è lo stesso Yachty, che su una strumentale prettamente old school prodotta da lui stesso ci espone con tranquillità e nonchalance barre come “I never wanted peace, fuck all the opps, I support Malcolm X”, dimostrando ancora una volta di poter stare sul beat con stile e naturalezza. La sensazione generale è che i due si completino a vicenda, nonostante il background completamente diverso: la produzione, infatti, valorizza le abilità tecniche di entrambi. Nondimeno, essa ha il merito di mettere sullo stesso piano un mostro del boom bap come J Cole e un artista che, come denuncia lui stesso nella traccia, è stato spesso tacciato di “non supportare la cultura”, ma che ora lo stesso J Cole riconosce come estremamente influente per “come si veste, come suona, come si muove e come rimane aggiornato a livello di flow e melodie”.

Restano da capire, a questo punto, quali saranno le nuove mosse di Lil Yachty dopo il The Field Tripe Tour, che conta anche una data a Milano il 14 dicembre. Ce lo chiarisce lui stesso in un’intervista rilasciata a Variety: a gennaio inizierà a scrivere il nuovo album, ma nessuno di questi nuovi pezzi ne farà parte, visto che si tratta di singoli tratti da un album rap già pronto che però non uscirà mai per intero. Il nuovo progetto, infatti, sarà di nuovo all’insegna della sperimentazione, dell’esplorazione e dell’inaspettato, o per dirlo con le sue parole: “anche se non sono il migliore in qualcosa, proviamoci, esploriamo, creiamo qualcosa di nuovo”. Tra i possibili nomi degli ospiti, Donald Glover, Florence dei Florence the machine, Sampha (uscito il 20 ottobre dopo 6 anni di attesa con “Lahai”) e Frank Ocean. Le premesse, quindi, sono più che buone: non ci resta che aspettare, e nel frattempo goderci i nuovi singoli rap che si aggiungeranno sulla strada, che confido continueranno a stupirci.