Cartoline da Valencia: intervista a Dark, writer della HITS crew

Paese che vai usanze che trovi.
Lia Bianchi sta studiando a Valencia ed ha così avuto modo di osservare da vicino la comunità underground locale. Dal suo incontro con Dark della HITS crew, writer italiano di base a Valencia, ha ricavato questa intervista che illustra alcune differenze con la scena italiana.

Valencia, 2018.

Siamo con Dark della HITS crew, writer italiano ora stabilitosi in Spagna dove il richiamo della giungla urbana lo porta instancabilmente ad imbrattarsi le mani di vernice. Insieme parliamo di come il mondo dell’underground valenciano si mostra agli occhi di un italiano.

-Parlaci di te e di come ti sei avvicinato al mondo del writing:
Mi sono avvicinato alla disciplina dei graffiti nel 2002, facendo le prime tag alle sette e mezzo del mattino andando a scuola, e da lì non ho mai smesso. Quando conobbi i primi writer old school della mia città mi appassionai maggiormente ai graffiti e al mondo dell’hiphop e grazie a questo ambiente sono stato stimolato a migliorami ogni giorno di più.

-Pittando durante questi anni sul terreno spagnolo, quali differenze hai notato nell’approccio al train bombing?
La probabilità di riuscita: qui a Valencia, su dieci volte che ci provi magari riesci a disegnarne quattro , e di queste quattro hai un paio di foto, magari. Diciamo che la media di successo della pittata in generale è più bassa che in Italia, dove sì, chiaramente ho fatto alcune fughe anche eclatanti, ma posso dire che il novanta per cento del volte sono andate a buon fine.

-Adesso che stai vivendo da ormai qualche tempo a Valencia, da italiano qual è il tuo impatto sui graffiti di questa città?
Vivendo qui solo, senza la mia crew, sento che tutto è diverso e certamente le indagini non permettono di avere una media molto alta di treni. Ho iniziato disegnando treni e metro con un gruppo di ragazzi conosciuti per le strade della città, ma, purtroppo, dopo qualche anno legarono alcuni di loro e poco a poco ci perdemmo tutti di vista. Da lì ho incominciato a disegnare quasi sempre da solo, e mi sono concentrato particolarmente sui muri, mettendo temporaneamente da parte i pannelli, che però rimangono un chiodo fisso in testa, ed ogni volta che torno in Italia cerco di soddisfare la voglia di metallo.

-Qual’è secondo te il motivo per la quale hanno aumentato le investigazioni?
In tanti usano pittare a volto scoperto, e questo non ha sicuramente aiutato, ma anche l’avvento di internet e il suo uso inappropriato sono stati determinanti.

-Vuoi aggiungere qualcos’altro?
Si! Volevo ringraziare in primis la mia ballotta Hit squad: Farm, Simon, False, Wild, Moet, D.Fus, Four, Vover, Cane57. E poi tutti i writers che ho conosciuto, quelli che hanno fatto la storia e che mi hanno ispirato, tra cui Natan, Bacon, Yoga e i Pevs, Mf crew, Routs, Sirtwo, Fra32, Chob, Spider, Smk, Imok, Mesk crew, Yokr, Mito 306, Jonk, Pilk, Phase 2 ,Vulcan, Dondi, Lee, Blade, Banos e molti altri!