first brawl rise from hate

First Brawl fanno tripletta con Rise From Hate – BUGtalks & Recensione

Il 22 Luglio i First Brawl ci hanno dato in pasto il terzo capitolo della saga, cioè una bordata HC new school grezzo e d’assalto con l’accento sulla manopola del metal, senza fronzoli e in your face. 

Pochi cori, tanto scream, continue accelerate alternate a rallentamenti spaccaossa. “No Solution” e “No One Will Pay” sono chiari esempi della violenta reazione chimica che i modenesi hanno imbrigliato in musica sul nuovo album, mentre la opener “Just For You” e “You Make Me Sick” ci traghettano dai vecchi lavori su territori sicuri e già esplorati nei primi dischi.

La produzione affidata, come sempre, al buon Paso ha dato corpo ad un’ottimo equilibrio tra suono grezzo, efficacia e potenza, dando l’impressione che i Brawl abbiano raggiunto la totale padronanza di come questo genere dovrebbe suonare: diretto, granitico e sincero.  Indelirium Records sigla la tripletta di Weedo & soci, continuando a portare avanti un roster di band italiane di tutto rispetto.

Una manciata di tracce che sottolineano il perché molte realtà italiane trovino grandi soddisfazioni anche all’estero e che potrebbero tranquillamente suonare di fianco a nomi iconici senza nessun timore. Intro, intermezzo e outro incorniciano 9 pezzi per 22 minuti di circle pit, pogo e stage diving; sperando di vederli presto live (ma anche pre e post) grandissimi First Brawl!

Intervista

A otto anni dalla formazione e quattro dall’ultimo disco pubblicato tornano alla carica i First Brawl con “Rise From Hate”; ci troviamo con Guidone a fare due chiacchiere e il punto della situazione su un disco, se possibile, ancora più pesante e pestato.

1- La parola a voi ragazzi, sembra che il lockdown vi abbia tirato fuori parecchia rabbia, raccontateci come avete vissuto la situazione e se siete riusciti a trovarvi per suonare e comporre?

Ciao Alex e ciao a tutte le lettrici e lettori di BUGzine e grazie per averci contattato. In generale é stato un po’ un casino, perché abitando in 4 comuni diversi è stato difficilissimo beccarsi per fare le prove, ma abbiamo avuto la fortuna, con i tempi moderni, di poter lavorare online e siamo riusciti ad andare avanti nonostante le moltissime difficoltà.

2- Con Undernoise siete stati tra i primi in zona a riorganizzare spazi e situazioni, anche grazie a Scintilla; come vivete il ritorno ai live e quali sono i feedback?

All’inizio c’era molta calca, ma come dici tu siamo stati tra i primi e sono state molto partecipate anche per via della voglia di vita che aveva la gente dopo 2 anni di reclusione forzata. La gente è carica ed ha voglia di vivere situazioni e non rimanere inchiodata ad un divano con le solite serie televisive. Forse abbiamo dato indirettamente anche un input positivo per far organizzare anche ad altre realtà, come per esempio i Matinée alla domenica pomeriggio.

3- Ogni vostra uscita discografica vi ha portato sempre dentro e fuori lo stivale, avete nel mirino qualche tour fuori porta?

SÌ se tutto va bene tra febbraio ed aprile dovremmo andare a fare un paio di tour tra Francia, Germania, Belgio e Olanda

4- In “Rise From Hate” è evidente un arricchimento sonoro rispetto ai precedenti lavori; se doveste scegliere 3 dischi che vi hanno influenzato nella scrittura, quali sarebbero?

Questa è una scelta molto ardua, diciamo che per la stesura dell’album non abbiamo voluto farci influenzare, ma se vuoi che ti cito band di riferimento posso sicuramente dirti Terror, Guilt Trip e No Turning Back.

5- Guido è ben conosciuto nella scena per il suo approccio positive, l’attitudine festaiola e per essere un ottimo liricista. In questo album hai scelto una formula concept o sono slegati tra loro?

Diciamo che si potrebbero legare tutti insieme nella categoria “attualità” perché non é stato difficile scrivere vedendo quello che c’è intorno a noi.

6- Come è nata la collaborazione grafica con Mirkow Gastow per la bellissima copertina del disco?

Rimasi colpito dai lavori eseguiti per Strength Approach e Lastbreath, lo abbiamo contattato ed è stato molto entusiasta nell’eseguire il lavoro è noi siamo rimasti molto soddisfatti.

7- Avete a disposizione un volo pagato per tutti i membri dei Brawl: dove organizzereste un tour e perché?

Probabilmente in America, intesa sia come USA e Sud America, perché é nato lì a nord, ma a livello di calore si è sviluppato meglio a sud

8- Tornare sul palco oggi, dopo 3 anni di Covid, la guerra e il ritorno al medioevo politico; come vivete questa situazione?

Ancora più incazzati di prima, nonostante passino gli anni, vogliamo trasmettere alle nuove generazioni, se possibile, la voglia di suonare, divertirsi e fare aggregazione. A me personalmente i kids di oggi piacciono molto.

Grazie infinite per aver speso il vostro tempo con noi. Ci vediamo sopra e sotto il palco. Un abbraccio.