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Da Secondigliano al tetto d’Italia passando da Rozzano

Il 2022 è firmato Paky, Vincenzo Mattera all’anagrafe, che nel suo primo disco “Salvatore”  è riuscito a portare in alto il nome di Rozzano, quartiere nella periferia a sud di Milano, considerato per anni luogo di criminalità ma ,grazie ai successi dell’artista nato al quartiere 167 di Secondigliano nel ’99, è diventato un punto cardine del panorama musicale italiano

Rozzano

Proprio sui tetti di Rozzano, Paky ha lanciato il suo disco d’esordio, ma è dalle strade e dalle piazze del quartiere che l’artista si è presentato al pubblico.

Per evidenziare l’importanza del quartiere nella carriera e nella vita dell’artista, in occasione del lancio del suo primo disco, “Salvatore” ha organizzato un tour per le vie e le piazze del quartiere riservato a giornalisti.
L’esperienza che viene riportata è quella di mamme affacciate ai balconi, qualcuno che porta a spasso il cane e i ragazzi in piazza come se fossero in divisa: piumino, tuta e sneakers.

Dimostrazione del suo legame col quartiere il fatto che si è presentato alla scena italiana con “Rozzi”.

Con lo stesso produttore, Kermit, ha pubblicato i suoi brani come Tuta Black e in Piazza, prima collaborazione col suo amico Shiva, ovviamente  il tema portante di tutte le sue canzoni era Rozzano

Musica per vocazione?

Pakartas, soprannome originale dell’artista, che in lingua lituana significa “impiccato”, ha scelto di non raccontarsi con interviste ma di farlo attraverso la musica, usando le parole per esprimere i gli stati d’animo  cercando di portare in suo quartiere sul tetto del mondo perché è proprio in quartiere che lo ha salvato da una vita da fuorilegge. Con la sua scrittura tanto intimista quanto gangsta che mette a ritmo un mondo di sofferenza e rancore con la lucida follia dell’artista.

Come spiegato da lui stesso in un intervista tutto il quartiere di affida a lui, è come se parlasse per tutti, non fa musica per soldi, vuole solo raccontare la sua vita e quella di chi chiama “zio” o “cugino” anche se non legati da un legame familiare, vita che alla fine dei conti, in quartieri come Rozzano, è uguale per tutti, vita che ti trascina senza problemi nel vortice della criminalità, proprio attraverso la musica Paky e la sua etichetta Glory sono riusciti a fare in modo che questo non accada e che tutti i ragazzi del quartiere abbiano qualcosa da sognare.

Salvatore

Riguardo al suo album, la title track è quella che colpisce di più, senza musica si mette davanti al microfono e butta fuori tutto quello che lo turba, tutti i problemi che gli ha causato la morte dello zio a cui era tanto legato. Logicamente il disco è dedicato a lui e da questa traccia i brani saranno più sentiti e conscious.

Sono le tre di notte del 24 Febbraio del 2022
Questo giorno mi ha tolto qualcosa di mio e non me l’ha più ridato indietro
Oggi di quattro anni fa mio zio ha perso la vita in un incidente stradale

 

 

Ho voluto chiamare il mio primo disco come lui perché mi sentivo di doverglielo
In questo progetto c’è tutto il dolore che ho provato
E la rabbia che ancora provo
“Salvatore” è lo specchio della mia anima

Collaborazioni con alcuni tra i pesi massimi del panorama rap italiano: Marracash in “No Wallet” Gué in  “Vivi o Muori”, Shiva in “Star” , Luchè e Mahmood danno il proprio contributo in “Giorno del Giudizio”, arricchendo e valorizzando una canzone malinconica. Spazio anche a “Comandamenti” in cui rappa insieme a Geolier.
Le produzioni sono curate da Drillionaire, Sick Luke, Night Skinny, Andry The Hitmaker, 2nd Roof e Kermit.