1UP: the new hype – Parte 2

Nella prima parte di questo articolo, che potrai trovare qui, ho trattato la storia e alcune curiosità sulla 1UP. Quest’oggi, e nei prossimi articoli, tratteremo insieme le avventure più conosciute di questa fantastica crew.

Premetto che non seguirò un ordine preciso. I luoghi e le situazioni saranno particolarmente diverse e probabilmente ad accomunarle sarà solo l’alto tasso di pazzia e follia.

ATENE: GRAFFITI OLYMPICS (2018)

Corre l’anno 2018. Il video è stato girato in pieno giorno ad Atene con il solo utilizzo di un drone.
Non è opera esclusiva della crew, questa volta abbiamo anche lo zampino della regista Selina che ha diretto le riprese video.

Si sono conosciuti nell’estate del 2017 nella città natale della crew: Berlino. Selina ha parlato di aver registrato, non molto tempo prima, un video in Australia con un drone. La crew ha dichiarato di aver trovato un certo fascino nei droni, ma che per mancanza di esperienza non si è mai cimentata più di tanto.

L’idea di Atene è nata quasi per scherzo e nel giro di pochi mesi sono riusciti a organizzare tutto nel minimo dettaglio, nel migliore dei modi.

Abbiamo passato giorni in cerca di location, a organizzarci e a preparare il lavoro di diversi team, mentre Selina si allenava ripetendo il percorso ideale del volo.

Fin dall’inizio del filmato si riesce a capire com’è l’organizzazione: è unica.
Nel video si intravedono otto pannelli dipinti in stili completamente diversi fra loro. Il drone riprende uno a uno tutte le opere; la figata è che è stato fatto volare in maniera coordinata allo svolgimento delle opere: tutto in tempo reale.

È stato dipinto tutto alla luce del giorno; se ci soffermiamo un attimo a pensare, riusciamo a renderci conto che in pochi hanno il coraggio di rischiare così tanto.
Questi ragazzi durante il giorno lavorano tranquillamente sapendo che la stessa notte saranno in qualche quartiere putrido a dipingere.

Il mattino dopo, tanto, dobbiamo andare a lavorare come se nulla fosse, come se avessimo dormito bene.

I BIG PANELS

In una location alcuni membri della crew si sono calati con delle corde mentre, all’angolo della strada poco più avanti, altri stavano dipingendo con dei rulli un altro muro. Poco più avanti, un altro ancora della crew si stava cimentando in un mega tag con un estintore, mentre dall’altra parte della strada in quattro o cinque stavano dipingendo un intero vagone della metro. Tutto davanti agli occhi increduli dei passanti. All’entrata della metro hanno fatto un massiccio street bombing dipingendo tag enormi.
Infine, l’ultimo tag annega tra le fiamme che simboleggiano la fiamma olimpica.
Questa è l’outro del video.

LE PROBLEMATICHE

Durante le riprese ci sono stati vari problemi: il primo, principale, è che il drone non seguiva la traiettoria prevista e quindi non ci sarebbe stata la continuità che si voleva.
La crew si è resa conto di essere pedinata da agenti in borghese, poliziotti e altre forze dell’ordine; che fosse un caso o fossero li per loro non si saprà mai.

Nel momento in cui avremmo dovuto cominciare, uno dei nostri stava dormendo nel letto di un senzatetto per farsi passare la sbronza della sera prima.

PERCHÈ PROPRIO ATENE?

Uno dei motivi che ha spinto la crew a rintanarsi nella città greca è l’atteggiamento positivo che gli abitanti hanno nei confronti dei graffiti e, al contrario, vedono la polizia in maniera negativa. Comunque hanno voluto andare sul sicuro, il video è stato girato a Exarchia; un quartiere della città dove la polizia va solo se è in cerca di guai.
La sera prima delle riprese con il drone, alcuni membri della crew sono stati pizzicati in flagrante da dei poliziotti nel mentre che stavano preparando un tag per il giorno successivo. Sono stati arrestati, ma nel giro di poco tutto si è risolto.

Anche se la 1UP avesse scelto un’altra location, sarebbe andata ad ogni modo bene. Loro stessi approcciano l’idea che, anche se aumentano i controlli: la polizia che gira per le strade, telecamere a ogni angolo, si troverà sempre un buco nel sistema. L’importante sta nel controllare la paura. È una sensazione che tutti i writers hanno, è normale. C’è chi tagga ovunque con completa tranquillità e chi deve essere un po’ ubriaco per cimentarsi in un pezzo grosso in una posizione pericolosa.
La calma e concentrazione sono la soluzione a tutto.

I graffiti sono un gesto sovversivo che porta un po’ di caos e creatività in un mondo altrimenti sterile e grigio.

Nella terza parte dell’articolo andremo a descrivere nel dettaglio le prossime avventure.

—>Stay Tuned!