Intervista a Metal Carter, tra horror e rap

“Musica per vincenti” è il nuovo album di Metal Carter, veterano della scena romana e italiana e capofila del death-rap. Con le produzioni di Santo Trafficante e le collaborazioni con molti rappers (tra cui Piotta, Grandi Numeri e Brenno Itani), Carter ha dato vita ad un progetto oscuro e profondo. Nonostante prevalgano le atmosfere tendenzialmente horror e dark, ci sono anche episodi più leggeri (come ad esempio la traccia “Chiamala Death-Queen) che rendono il disco variegato. 

Quando e come nasce questo disco?
Questo disco nasce esattamente come sono nati tutti gli altri. Visto che fare rap è la mia vita appena un disco comincia un po’ ad “invecchiare” penso al disco successivo. In questo caso dopo nemmeno un’anno dall’uscita del precedente “Fresh Kill” ho iniziato a lavorare a questo. Secondo me questo è il disco che chiunque ama il rap-hardcore dovrebbe ascoltare!

Chi o cosa ti ha ispirato a fare musica con tinte horror e splatter che ti hanno contraddistinto negli anni?
L’horror è una fissa che ho dall’infanzia. Non so spiegarti perché e per quale motivo è nata. Probabilmente è stata una mia reazione ad alcune esperienze che ho vissuto. Per un periodo ho comprato qualsiasi libro, fumetto, film o disco che avesse riferimenti a sangue e violenza, penso che sia una fissa un po’ morbosa.

Racconta i temi che hai trattato nel disco: quali messaggi hai voluto comunicare con questo progetto?
I temi che ho trattato nel disco sono molteplici. Io sono un liricista quindi do importanza al messaggio oltre che allo stile. Penso che la musica si debba ascoltare non raccontare. Ognuno può interpretare i temi che ho trattato a modo suo quindi il modo migliore per rispondere a questa domanda è ascoltare direttamente il disco in questione…

La seconda traccia si chiama “Fiducia tradita”: quali sono i tradimenti ricevuti e commessi che ti hanno fatto più male?
Bah…in generale io sono una persona malfidata, sono una persona che fa fatica a fidarsi. Come a tutti mi è capitato più volte nella mia vita di sentirmi tradito, non saprei che episodio citare di preciso e non credo che sia poi così importante citare degli episodi specifici. Ho sempre questo tipo di carattere che tende a non fidarsi.

Con che criterio hai scelto i featuring del disco?
Ho semplicemente pensato chi poteva stare bene assieme a me su quel beat con il tipo di tematica affrontata nella canzone, e così ho chiamato la persona che mi sembrava più adatta. Sono molto contento perché credo di aver azzeccato tutti i feat alla grande!

Hai intitolato il disco “Musica per Vincenti”: a questo punto della tua carriera, considerando sia i momenti belli che le difficoltà che hai affrontato nel percorso, ti reputi un Vincente nella musica? E nella vita? Chi è, secondo te, un vincente?
Che questo piaccia o no sicuramente il segno che ho lasciato e sto lasciando nel rapgame è eterno. L’originalità e l’influenza che ha la mia musica è innegabile. Ho creato qualcosa di veramente importante e valido a livello lirico e stilistico. L’ho confermato disco dopo disco. Non ho mai fatto un disco che sia stato un flop. Faccio rap puro e serio totalmente integrato nella cultura Hip-Hop. Sono oltre venti anni che faccio rap! “Musica Per Vincenti” penso che sia il disco della consacrazione evidente e definitiva. Sicuramente in questo gioco mi sono preso il mio spazio e ho vinto la mia partita! Il mio rap non ha nessun tipo di inclinazione al pop ed è questo il motivo principale per cui sono meno conosciuto in confronto ad altri rapper. A me una fama pop non interessa, non mi è mai interessata. Il mio obiettivo è fare un rap coerente, credibile e di qualità! 

Nella vita secondo me un vincente è semplicemente chi è felice ed è in pace con sé stesso e io lo sono! Slasher Movie Stile Take Over!