frammenti l'appeso intervista

Tornano i Frammenti con il singolo “Per poi rinascere ancora” – BUGtalk

I Frammenti sono una delle band seminali della scena italiana degli anni ’90, dopo un lungo periodo di pausa sono tornati, supportati da Motorcity Produzioni, con un singolo dal titolo “Per poi rinascere ancora”, in compagnia di Eugy dei Bull Brigade.
Noi li abbiamo intervistati in occasione di questo grande ritorno.

1) siete nati nel 91, 4 album all’attivo ,quanto avete contribuito a scrivere la storia dell’hardcore punk italiano? Possiamo dire che siete stati tra i pionieri del genere, siete attivi a distanza di 30anni , molte band dopo tanti anni tra scazzi e incomprensioni tendono a diventare “cornici” della scena voi invece siete tra i “quadri” più rappresentativi, siete d’accordo?

( LUCA )

Non spetta a me dirlo, sicuramente abbiamo contribuito insieme a tante altre band super valide a costruire una realtà solida nei novanta, ma prima di noi, i veri pionieri che hanno tracciato la strada, mi riferisco a Indigesti, Kina, Negazione, Wreched, Declino, Contrazione, Franti, Bed Boys, Stinky Rats, Nerorgasmo, Raw Power, Upset Noise… la lista è lunga.

Noi abbiamo poi contraccambiato (spero) con i i kids del 2000. Una cazzo di staffetta o meglio una maratona…

Tornando alla tua metafora pittorica, se fossimo un quadro…

sicuramente, ci piacerebbe far parte della collezione Prinzhorn di “Art Brut“.

2) “Per poi rinascere ancora ” un brano inedito , un titolo che dice molto se non tutto… diteci qualcosa rispetto a questo.

“Per poi rinascere ancora” è un pezzo scritto da Pietro durante un viaggio in solitaria nel ’95 in Nebraska, il testo invece l’ho scritto io sul furgone diretto a Taranto nel 96 in occasione di un tour. Un bel mix italoamericano (rido).
Da lì a poco, abbiamo poi registrato L’Appeso e per qualche strano motivo, questo pezzo non è stato  inserito nell’album. Probabilmente non avevamo finanze  sufficienti per stampare il formato vinile 12”, più caro rispetto al 10”. E’ plausibile.

Solo recentemente, poco prima di inciderla abbiamo ridefinito il testo, integrando il presistente di due registri nuovi e differenti, il mio e quello di Eugenio dei Bull Brigade.

3) La grande famiglia Motorcity prod. ha definito il vostro ultimo singolo, “un grido malinconico, visionario e febbrile, ma mai arrendevole” credo che meglio non potesse essere descritto, che ne pensate?

Le visioni nei mie vecchi testi in genere erano queste, fotografie e situazioni, spesso un pò livide e borderline. “Trentanove Quaranta” ad esempio era il numero di scarpe della mia prima fidanzata, ma giocava sull’immagine del delirio della febbre alta.. Con il nuovo singolo è’ stato particolarmente divertente riprendere a giocare con quel mood, ci piaceva l’idea di un brano che suonasse come allora, con quelle immagini e suggestioni, ma al tempo stesso parlasse anche di noi, oggi.

4) Quanto è stata importante la collaborazione con Eugy?

Intendi nel featuring? E’ stata la “bombetta” sulla torta e sicuramente un bel modo, per celebrare la nostra stima reciproca.

5) Chi è per voi Eugy? ne approffittiamo per mandargli un forte abbraccio.

Tempo fa scrivevo un post per raccontare un pò di lui, sottolineavo il fatto che se non fosse stato per il suo “pragmatismo” probabilmente saremmo ancora al bar ad “almanaccare” di fissare una prima data… Sono molto riconoscente per il lavoro che abbiamo fatto insieme, una quindicina di date ad oggi (per noi quasi un miracolo trovare il tempo e gli incastri) e soprattutto la prospettiva, condivisa, per andare oltre il concetto di reunion.

6) “L’appeso” col quale uscirete in un nuovo formato Lp è forse  uno dei album più rappresentativi ma indubbiamente uno dei più amati da tutti i kids, è cosi anche per voi?

L’Appeso è un bel disco, si fa volere bene, regge ancora e per certi versi ( purtroppo) in alcuni passaggi dei testi è drammaticamente attuale.

7) Quanto vi manca calcare i palchi dello stivale? dopo centinaia di live in tutta europa e dopo anni di pandemia..

Personalmente sono tornato a suonare per via di un amico che ci ha lasciato.

Era un super fan e per anni mi ha stressato all’osso, martellando  perché ci rimettessimo a suonare… Non era una prospettiva che contemplavo, era un capitolo serenamente chiuso. Sino a un anno fa. Poi però, la vita ti porta dove decide lei.

8) Quanto è forte il rapporto tra voi del gruppo?

Siamo sempre stati una famiglia, a prescindere dalla band. Abbiamo iniziato a suonare insieme a quindici anni, figurati.

9) Per essere ancora insieme dopo tutti questi anni direi che il vostro è un legame indissolubile, è vero?

Diciamo però, che quest’anno, dopo un bel pò di ore di furgone insieme, mi sono ricordato perché qualche anno prima, avevamo deliberato di comune accordo la decisione di volerci prendere una piccola pausa… (scherzo)

10) Progetti futuri? ci aspettiamo delle ulteriori sorprese?

Stiamo scrivendo e registrando i brani, del nuovo album. A stretto giro, butteremo fuori qualche “petardo” su spotify, seguiteci.

11) Cosi senza premesse introduttive… se vi dico Torino? qualcuno la definì “un’amante a cui non dire di no”, ma credo che per voi torino sia come una mamma adottiva, diteci qualcosa

Torino per me è una zozza motorcity, sempre più puzzolente e disadattata, ma che ci vuoi fare, le radici sono radici. Più che una mamma però, me la immagino più come il personaggio di Frank Gallagher della serie Shameless   – un pezzo di merda che alla fine riesce sempre a farsi amare.