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Tauro Tape 3: un viaggio oltre spazio e tempo diretto a Tauro City

Come cantava Maximilan in Maryllin nel secondo capitolo della saga il Tauro Tape è on line. Il suono a metà tra musica e ingegneria meccanica proveniente da Aplha Centauri è tornato per condurci in un viaggio al di là di spazio e tempo verso Tauro city. I Tauro Boys hanno segnato il 2021 portando uno dei progetti musicali più interessanti e menefreghisti da quando il Covid ha tolto lucentezza alla musica urban italiana.

Il terzo Tauro Taupe pubblicato sotto Thaurus è stato anticipato dai singoli Colori e Jeans e all’interno dell’album vediamo le collaborazioni di Ariete, nuovo volto dell’indie italiano, il duo gotico esoterico Wing Klan formato da Joe Schacchi e Tommy Toxxic, il romano Giorgio Quarzo Guarascio in arte Tutti Fenomeni, non che ex membro dei Tauro Boys e da molti definito come l’erede urban di Franco Battiato, e gli Psicologi.

Come le più amate e tradizionali saghe fantasy, anche la trama del tape non sembra aver smesso di emozionare i fan della Tauro. Dopo il tanto discuso album intitolato Alpha Centauri hanno pubblicato un progetto che mette al centro i veri valori della musica. Sentimenti, cuori spezzati, introspezione, ego trip e un utilizzo della parola ipnotico e criptico che rende necessario un dizionario della lingua degli abitanti di Alpha Centauri sono alcuni tra i caratteri portanti del disco.

Questi elementi e una coraggiosa volontà nell’andare contro tendenza a tutti i costi, distaccandosi dall’immaginario ormai monotono della trap per creare una loro dimensione, è ciò che rende il progetto prezioso e unico.

TT 3 è un affascinante binomio tra la cultura pop degli anni ’00 e suoni futuristici portati nel 2021 attraverso la macchina del dottor Emmet Brown.  Il viaggio verso Tauro City è sommerso da una forte nostalgia verso il passato e in particolar modo verso le icone culturali che hanno cresciuto i primi adolescenti della generazione Z.   I testi sono ricchi di riferimenti all’immaginario degli anni ’00, il manga Capitan Harlock, Baywatch, CSI, O.C. e gli iconici Bey Blade, per non parlare delle strumentali che a tratti sembrano sigle dei cartoni aumentando la voglia di tornare indietro a quei pomeriggi passati tra skate park e telefilm americani. Allo stesso modo la grafica generale del progetto sembra avere lo stesso intento nostalgico, i più attenti avranno notato la somiglianza della cover con Jetix e le foto nel booklet rimandano chiaramente a icone come i Sum 41, Simple Plan e a altri volti dei primi del ’00.

Il doppio binario passato e futuro sembra essere esattamente il nucleo del disco. Oltre alla sezione grafica e agli elementi culturali citati, anche le collaborazioni selezionate hanno quel fascino dei good old days. La collaborazione con il duo Wing Klan è la seconda dopo la prima e iconica Cavalli di Troia, brano che insieme ad altri è uno dei capisaldi della rivoluzione hip hop romana degli ultimi anni.

La collaborazione XElisa2 con Ariete riprende XElisa del primo Tauro Tape pubblicato nel dicembre del lontano 2017 e viene considerata una delle migliori canzoni del trio romano.

Tutti Fenomeni è presente in quella che è forse il vero e proprio banger del progetto Where are u from e in Roma Dimensione Suono, omaggio all’influente radio della capitale. L’autore di Merce funebre è ormai un punto fisso nei loro progetti e anche questa volta ha aggiunto un tocco di cultura e retorica nei brani in cui ha collaborato.

Il Tauro Tape 3 come sappiamo rappresenta il capitolo finale, la conclusione di una triologia che negli ultimi anni ha influenza la musica urban romana e non. In questi tre episodi non sono di certo mancate le innovazioni tra un disco e l’altro e anche il capitolo conclusivo racchiude evoluzioni importanti soprattutto per quanto riguarda le strumentali. Dopo ben 3 progetti curati interamente da Close Listen, a questo giro i Tre cavalieri di Camelot si sono affidati ad un team di producer più sfaccettato che ha permesso interessanti cambiamenti sonori. Greg Willen, Ervie, Machweo e lo stesso Prince hanno creato un viaggio tra pop, cloud, trap e hyperpop. Se nel capitolo embrionale della saga venivano etichettati come emo trap o indie pop, nel terzo capitolo il problema sta proprio nel rispondere alla domanda che siano i Tauro Boys.

Il Tauro Tape si presenta quindi come un progetto riuscito, originale a a sé stante da resto dell’offerta del mercato musicale attuale.  Il disco è la conferma di come le sottoculture di un genere e il loro distaccarsi dalla tendenza siano un prodotto musicale di ampio valore, l’importanza di non farsi sopprimere dalle esigenze, tempi e richieste di mercato rimane e rimarrà il valore aggiunto di molti movimenti, quello creato dai tre ragazzi di Roma ne è una chiara dimostrazione.