“Storia breve” e l’agrodolce di Frah Quintale

Dopo “Banzai Lato blu” e “Banzai Lato arancio”, Frah Quintale torna a pubblicare un progetto (in questo caso un ep) per il terzo anno consecutivo d’estate, a giungo. “Storia Breve”, però, è tutt’altro che un album estivo leggero, magari da ascoltare in una discoteca all’aperto o da tenersi in sottofondo mentre si gioca a racchettoni in spiaggia. È un progetto molto maturo e, come gli altri suoi lavori, dal sapore agrodolce. 

Il titolo rappresenta perfettamente ciò che intende significare questo ep: è il racconto di una relazione sentimentale che ha un inizio, uno svolgimento e una fine. Il tutto è suddiviso in quattro episodi, ognuno dei quali rappresenta una fase diversa di questa storia. Il cantante bresciano, infatti, racconta dei primi momenti in cui un’ipotetica ragazza ha fatto breccia nel suo cuore, delle sue paure che la storia che iniziava a prospettarsi potesse finire in malo modo. Poi, a quanto pare, questa storia è iniziata davvero: i primi momenti sono sempre appassionati e appassionanti, nei brani centrali Frah racconta di come si sentisse pieno e completo assieme alla sua lei. Però poi la storia in questione giunge alla fine, e i sentimenti che prova in questa fase vengono cantanti nella canzone che chiude l’ep, Pelle.

Nonostante infatti i quattro brani del progetto abbiano una vita propria se ascoltati singolarmente, possono essere inseriti in un contesto più ampio (Storia breve, appunto) e risultare episodi o tappe di un unico racconto. Le tracce sono piuttosto diverse tra di loro, anche perché ognuna di loro rappresenta una fase diversa della stessa storia. Tuttavia sono tutti brani dal sapore “agrodolce”: mentre la sonorità è piuttosto allegra ed attiva, i testi nascondono sempre una punta di malinconia (Pelle ne è invece proprio impregnata). Questa è peraltro una caratteristica comune a tutta la discografia di Frah Quintale, che ha la capacità di “ingannare” l’ascoltatore: spesso la sola strumentale è solare, mentre i testi sono malinconici.