OZ: Bologna perde un posto magico

Bologna è quella città dove si condannano le occupazioni ma si sgombera anche chi ha il permesso.

Bologna è sempre stata una delle città-simbolo delle sottoculture in Italia e continua ad esserlo, proprio grazie ai tanti luoghi che come OZ ne promuovono la diffusione.

Bologna è quella città dove la riqualificazione va bene solo se fa girare dei soldi nelle tasche giuste.

OZ è il frutto del sudore di tanti, un luogo in decadenza riportato alla luce e reso il centro nevralgico di tutte le realtà legate agli sport urbani di Bologna. Il tutto è stato ottenuto all’interno dei sistemi di assegnazione ordinari e legali, con bandi di concorso e quant’altro, eppure oggi si trova ad affrontare uno sgombero che sembra inevitabile.

L’edificio è stato infatti acquistato dal gruppo Unipol che ne ha imposto lo sgombero entro il 31 Maggio, senza un preavviso sufficiente a rimuovere le attrezzature sportive.

Bologna è quella città che si autodefinisce aperta, inclusiva e attenta ai bisogni dei giovani.

Con quale ipocrisia può oggi l’amministrazione rivolgersi alle realtà autogestite ed occupate bolognesi?
Come pensano di essere credibili quando dicono che esistono sistemi legali per ottenere spazi, se poi anche questi subiscono lo stesso trattamento che è toccato ai centri sociali Crash e Labas quest’estate e che anche XM24 rischia di subire?

Bologna è quella città di cui tutti conservano bei ricordi, di cui tutti rimpiangono i tempi andati.

Se non facciamo niente per preservare i centri sociali (occupati e non) che la animano, forse potrebbe rimanere solo questo della Bologna che conosciamo: la nostalgia.

Scopri di più e firma la petizione.