Nyko Ascia presenta l’uscita del nuovo singolo “Warhol con Marilyn” – Talk

Fin da giovanissimo ha preso parte nella creazione di una scena Hip Hop nella città di Alessandria, partecipando a svariati progetti che potessero far crescere questo mondo, dalle registrazioni in cameretta fino ad arrivare ai palchi di tutta la penisola e anche europei. 

Noi di Bugzine siamo andati a conoscerlo per fare due chiacchere e per capire un pò di piu quale è stata la sua evoluzione e la sua storia.

Dai centri sociali e dalle piazze della grigia città ecco a voi Nyko Ascia!

Bella Nyko! Cosa ne dici se iniziamo con le presentazioni? Chi sei da dove vieni?

“Ciao a tutt* i lettori di Bugzine!  Per quanto riguarda chi sono, ogni volta che mi viene chiesto rispondo che sono un sincero appassionato di black music che prova a dare il suo contributo e che prova a fare la sua parte.

Dico di black music, non solo di rap e cultura Hip hop, perché oltre alle varie cose che negli anni ho fatto con la mia crew Seri-Al Rappers e oltre alla mia attività da solista porto avanti anche progetti che riguardano la musica reggae e cultura reggae/dancehall con i ragazzi di  Natty Roots, quindi si, posso dire di essere un sincero appassionato di black music a 360 gradi.

Per quanto riguarda da dove vengo, posso dire di arrivare dai centri sociali, dai collettivi studenteschi, dalle piazze, dalle strade, dai palchi e dai backstage.

Oltre che da un periodo storico in cui era forse c’erano gli strascichi della scena del rap italiano, non ce ne rendevamo conto ma era l’inizio di una nuova era, un’era in cui erano fondamentali cose come le gare freestyle e i laboratori hip hop, cose che forse col tempo si sono un pò perse, ma secondo me rimangono fondamentali.

Ciò che ho vissuto nel primo periodo di attività musicale erano cose che facevano bene alle persone e alla collettività e forse si dovrebbe trovare un modo per riproporle e riviverle, magari con un taglio diverso però sicuramente con lo stesso spirito.

Da quanto tempo “militi” musicalmente?

Allora i primi testi a vuoto non saprei neanche dire quando li ho scritti, probabilmente quando ero veramente non dico un bambino ma quasi.

Mentre la prima registrazione fatta a casa di un amico, ovviamente fatta malissimo, risale al 2007, anno in cui ho scritto i miei primi brani, ero giovanissimo, avevo 14 anni all’epoca, scrivevo i testi a scuola e li registravo nel pomeriggio a casa.

Per quanto riguarda i concerti, ho iniziato nel 2008, lo stesso anno in cui entrai a far parte della Sabotaggio Squad, ovvero una crew di Alessandria con laboratorio hip hop all’interno del centro sociale Crocevia e poi ho militato in diverse realtà della zona fino ad arrivare a oggi.

C’è stato un evento/scintilla particolare che ti ha fatto pensare “Questa cosa la devo assolutamente fare?”

Sicuramente ci sarà stato, anche se non mi è rimasto impresso nella mente nulla di eclatante, credo che la spinta sia arrivata più da una necessità di dover dire qualcosa.

Ultimamente lo dico spesso nelle interviste, ovvero credo che chiunque inizi a fare rap inizia a farlo per affermare prima di tutto se stesso, quindi per cercare il proprio riscatto personale e in una fase embrionale questa è una cosa assolutamente positiva!

Anche perché magari si è all’interno di un contesto o di una società che ti opprime e non ti fa sentire ne rappresentato ne libero di esprimerti.

Sicuramente un fatto di ribellione giovanile, una voglia di dire la propria e questa voglia di affermare se stessi col tempo e con la maturazione diventa voglia di riscatto collettivo e secondo me è questo il percorso giusto.

Quindi più che un evento scintilla c’e stata una necessita scintilla ovvero quella di potersi esprimere liberamente ispirandosi a quella che era e che è la cultura hip hop e la disciplina del rap

Ma ora veniamo a noi, 2021 esce “Schiavi di noi stessi” un lavoro in cui si sente parecchio legame con la città da cui vieni e diverse tematiche che toccano tutt*, ti va di raccontarci un pò come è stata la gestazione di questo album?

Si partendo da ciò che dici, ovvero del legame con la citta da cui vengo e in cui tuttora vivo, ho voluto darle spazio, perché la cosa che penso da sempre e che porto avanti concettualmente in tutto quello che faccio, è che chi fa certe cose, che può essere qualsiasi cosa, non necessariamente musica e neanche necessariamente rap,  e viene da una città dove c’è una scena forte è la città stessa a spingere e a dare le possibilità di arrivare in alto e raggiungere quante più persone possibili.

Mentre se una persona come me o come tanti altri che viene da una città di provincia come Alessandria, quando riesce ad avere un certo pubblico, piccolo medio o grande che sia, si deve caricare sulle spalle la responsabilità di portare in alto tutto quello che c’è dietro, un rapper che arriva da città come Milano Bologna o Palermo ha la scena della città che lo spinge.

Per un rapper di Alessandria, fin dal momento in cui riesce a farsi sentire un minimo in giro ed emergere, accade l’esatto opposto, ovvero che è lui stesso a far vedere che anche nella sua piccola realtà c’è qualcosa di florido e vivace.

Io non ho mai fatto grandi numeri, ma nel mio piccolo provo sempre a far emergere queste cose, soprattutto, per quanto riguarda il disco Schiavi di noi stessi ho deciso di fare collaborazioni solo con persone di questa città, è stata una decisione presa a tavolino con i miei collaboratori e produttori delle strumentali, specialmente con Dualed che ringrazio e ringrazierò sempre.

Invece per quanto riguarda la gestazione dell’album posso dirvi che parte abbastanza da lontano.

Tra il 2009 e 2010 avevo fatto uscire un EP che si chiamava Versi Scomodi di cui girano solo le copie fisiche che poi non ho mai caricato sugli store anche perché era un progetto un pò confusionario.

Mentre nel 2013 ho fatto uscire una Stay Rebel il mio primo disco solista

Nel 2017 ho fatto uscire Dream Sellers il primo e unico album ufficiale della mia crew Seri-Al Rappers successivamente nel 2018 abbiamo fatto uscire il singolo Come al Cinema

Da inizio 2019 mi sono rimesso al lavoro da solo e appunto fine 2019 ho fatto uscire un singolo No Mercy Freestyle, a Marzo 2020 ho fatto uscire un altro singolo “Al Mattino” mentre a maggio 2021  Il Meglio Per Te

Diciamo che stavo friggendo per fare un progetto un pò più complesso, una cosa positiva dei lockdown della pandemia e delle quarantene è che come come tutti sono stato chiuso in casa un casino di tempo e quindi mi sono potuto concentrare e ho potuto dire “OK è questo il momento di scrivere il disco di finire le cose già aperte”

Quindi ho iniziato a lavorare a distanza con tutti i collaboratori per le strumentali e quindi durante il lockdown di Marzo Aprile Maggio 2020 poi Inverno 2020 ho scritto e composto l’album e da gennaio 2021 ho iniziato a registrarlo.

Poi ad Aprile 2021 è finalmente uscito, non è stato facilissimo non tanto per la difficoltà di scrivere o di produrre, su quello siamo abbastanza skillati.

Più che altro è stato difficile perché secondo me è un disco molto introspettivo e dal momento in cui sono stato da solo per tre mesi di fila  in 29 m² è risultato faticoso a livello psicologico scriverlo e tirar fuori certe cose, anche se però che sono soddisfatto del lavoro, ha raccolto buoni risultati e buone recensioni.

Le copie fisiche sono state quasi tutte vendute, a occhio e croce devo averne vendute quasi 200, i numeri su Spotify sono stati decenti quindi sono posso dire di essere soddisfatto, logicamente si può fare sempre meglio, però sapendo chi sono, da dove vengo ed essendo un disco completamente autoprodotto e sapendo quali sono i mezzi che abbiamo avuto, il risultato è stato ottimo per quello che mi riguarda, logicamente per il prossimo progetto discografico bisogna puntare assolutamente a fare meglio.

Prima parlavi di riscatto personale, nella scrittura e nella produzione di materiale con riscontro positivo per quanto riguarda l’ambiente circostante, questa idea può portarci al 2022 e al singolo che farai uscire e porterai in giro?

Si, il 13 Ottobre è in uscita Warhol con Marilyn dopo l’uscita di Schiavi Di Noi Stessi non ho più preso parola.

Ho approfittato del momento di pausa delle pubblicazioni, durato circa un anno e mezzo, per riflettere su ciò che stava accadendo attorno a me e nel mondo.

Warhol con Marylin non è un brano tematico, è una punchline track che tratta vari argomenti che nell’ultimo periodo mi hanno fatto riflettere.

La musica rap per me è uno strumento e questa volta l’ho usato per dire ciò che penso del periodo che abbiamo vissuto e che stiamo vivendo, anche ma non solo all’interno della mia scena musicale.

Ho fatto alcune citazioni legate al cinema, all’arte e ai fatti di cronaca per catturare anche l’interesse degli ascoltatori non strettamente legate alla cultura Hip Hop.

Ottimo! Allora aspettiamo belli carichi di fare macello sotto al palco con le tue nuove tracce! A proposito, sapresti dirci gia dove potrebbe succedere prossimamente di vederti in Live?

Al momento non ho concerti in programma, ma credo che l’uscita di questo singolo possa essere la giusta occasione per tornare definitivamente sui palchi.

Una bella ventata di fotta e di speranza come chiusura! Grazie Nyko per la disponibilita!

Grazie a te e a tutta la redazione di Bugzine per il supporto! Speriamo di poterci vedere presto ad un concerto!