Money Can’t Buy Happiness: Fredo sul tetto d’Europa

Money Can’t Buy Happiness, il secondo album di Fredo, pubblicato nel febbraio del 2021, è stato definito dal The Guardian come un realismo melanconico in chiave rap. Si presenta come un crudo e nostalgico viaggio nel passato di Fredo e nelle selvagge strade della West London. Anche se siamo solo a marzo Money Can’t Buy Happiness ha tutte le carte in regola per giocarsi la Champions League dell’hip hop europeo di questo 2021.

Fredo probabilmente è l’ultima scoperta più interessante del vostro rapper preferito. Il suo immaginario e stile da OG fanno sì che i brani dell’album suonino come delle vere e proprie love songs to the streets, come direbbe Lil Durk. Con questo disco è riuscito a entrare nella Top 10 degli album più venduti in UK e a rafforzare l’identità del rap europeo, il cui confronto con gli States non è mai stato caldo come in seguito alle scomode dichiarazioni di Young Thug.

Dopo il progetto di debutto Third Evenue il rapper di Queen’s Park, quartiere della West London, torna con Money Can’t Buy Happiness, un disco diretto e senza mezze misure.
Composto da 11 tracce, che vede le collaborazioni di leggende come Dave, Pop Smoke e Young Adz, membro del duo D-Block Europe nella traccia Burner on Deck e infine Summer Walker, voce femminile di Atlanta.

Dave non solo collabora con Fredo in Money Talks, brano che si è rivelata la vera e propria hit del disco e che nel nostro paese sta ottenendo buoni risultati, ma veste anche i panni di produttore esecutivo del progetto.

Se non sapevate da dove iniziare per ascoltare l’hip hop britannico Dave è la figura giusta, artista poliederico capace di sfornare hit conscious rap, grime e tracce vicine alla trap americana. Cresciuto a Streatham, quartiere di Londra, Dave è un volto noto anche al di fuori del mondo hip hop in quanto recita come uno dei principali protagonisti nella serie Netflix Top Boy, dove veste i panni del gangster londinese Modie.

Fredo scava nel suo passato sin dalla prima traccia, che indubbiamente è uno dei livelli di narrazione più alta del disco. Biggest Mistake racconta della sua difficile infanzia, dei suoi errori e del più grande errore della madre, quello di trasferirsi a Mozart Estate complesso popolare di Queen’s Park, luogo che lo ha portato ad essere un membro della gang londinese Harrow Road Boys, realtà molto legata alla musica rap.
Il brano, evocativo come una foto di un vecchio album di famiglia, si presenta inoltre come un chiaro esempio di come la cultura delle gang e la musica nel Regno Unito abbiano un rapporto molto stretto. Nella traccia viene fatto riferimento al rapper londinese Digga D, rivale non solo nelle charts ma anche per strada in quanto membro della banda di Ladbroke Grove.

Il disco va ben oltre agli aspetti della gang culture britannica, di forte significato è il legame con le sue radici e le sue origini, sentimento raccontato in I Miss, un brano in cui emerge una forte nostalgia nei confronti di quelle strade che lo hanno portato ad essere un gang member e allo stesso uno dei più forti rapper britannici.
La nostalgia dei traffici di droga di quando era solo un ragazzino, le giornate perse girando per Londra senza andare a scuola, l’essere un membro importante di una gang e i suoi amici che lo hanno lasciato o sono in prigione sono elementi caratterizzanti per la riflessione che Fredo porta avanti nel corso del disco.

l valore dell’amicizia e dell’unione è uno dei concetti che da sempre la musica hip hop si è fatta carico si trasmettere, lo stesso si verifica in questo disco. Il tema dell’amicizia permette a Fredo di aprirsi profondamente nell’ultima traccia What Can I Say, tributo a due dei suoi più cari amici Billy McCullagh aka Billy da Kid e Muscle Gotti, scomparsi nel 2020.

Money Can’t Buy Happines è una riflessione in chiave 100% hip hop sul valore dei soldi e su tutto ciò che comporta un cambiamento di status sociale ed economico, da gangster a rapper, da ragazzino cresciuto da solo a padre di una bambina.

Fredo tocca la meta semantica del disco in Blood in my Eyes con i seguenti versi:

It took money for me to finally see

That the best things in life are for free 

I soldi non comprano la felicità, così come non gli permettono di avere indietro gli amici che ha perso per strada, non gli permettono di riavere quel padre mai stato presente e nemmeno di cancellare quegli errori che lo portano ad interrogarsi su cosa Dio abbia in serbo per lui.

Le sonorità del disco non solo si distaccano dai tradizionali suoni britannici, ma si estendono verso suoni pop e R’n’B attraverso la collaborazione con Summer Walker. Ready viene aperta dal più classico e coinvolgente dei ritornelli R’n’B per poi dare il passaparola al rapper del West London che ci fotografa il suo presente e racconta di come lo preferisca a dover vendere crack, trascorrere mesi in detenzione e dover vedere ogni giorno le tristi vite dei suoi amici.
Nella traccia emerge un Fredo vincitore e padrone della sua vita, ma allo stesso tempo solo e confuso che si chiede come sia possibile ricevere più amore in questa vita di notorietà di quando era con la sua gente, ennesima immagine dell’album che descrive la brutalità dell’ambiente in cui è cresciuto.

Money Can’t Buy Happiness è una ventata di aria fresca alla scena europea, un disco che senza rispecchiare le sonorità tipiche del rap britannico dimostra il suo periodo di forte espansione. In un momento in cui in America sembrerebbe si punti più sulla quantità che sulla qualità, Fredo ha alzato il livello nel vecchio continente con un album in cui emergono suoni cupe in perfetta sintonia con la sua scrittura e tanta tanta cultura di strada.