Kikuo Johnson in Italia con Nessun Altro

Coconino Press piazza un altro colpo proponendo la nuova graphic novel di Reid Kikuo Johnson, uno degli autori più interessanti e attesi nel mondo del fumetto underground statunitense.

Nessun Altro (No one else), arriva a vent’anni di distanza dall’esordio Night Fischer il cui l’allora poco più che ventenne Johnson si era fatto notare ed apprezzare da pubblico e critica d’oltre oceano. Infatti, quella graphic novel scritta durante gli anni del college e dal sapore fortemente autobiografico gli era valsa un Harvey Award come miglio talento emergente. Niente male per un giovane cresciuto in quel di Maui nelle esotiche e fin troppo idealizzate isole Hawaii, che ha prodotto il suo primo lavoro durante un soggiorno a Roma, dove si era recato per studiare arte e migliorarsi come disegnatore.

In Night Fischer è proprio la qualità del disegno, l’uso del tratto sottile che rimanda a un’estetica più artigianale, e il realismo crudo con cui descrive le scorribande notturne del protagonista Loren (disegnato con le stesse sembianze dell’autore) e del suo amico Shane, che si trovano a dover sfuggire da pericolosi trafficanti di droga e dalle ire dei genitori, ad essere stati sottolineati come il tratto distintivo e autoriale del giovane Johnson.

Una qualità che non ha tardato ad essere notata dai giganti dell’industria, oltre che dagli ambienti letterari più prestigiosi del mondo statunitense. Così Johnson ha sospeso per diversi anni la sua attività fumettistica per dedicarsi al ruolo di graphic designer e illustratore per colossi come Apple, Coca Cola o Nike, firmando anche alcune delle copertine (veri e propri oggetti di culto) della rivista letteraria più osannata e prestigiosa al mondo, il New Yorker.

Johnson ha sempre inteso questa attività parallela come un diversivo utile a garantirgli una stabilità economica che mai avrebbe potuto ottenere disegnando solo graphic novel.

“Se adesso riuscissi a vendere tutte le copie della prima edizione in inglese di No one else, i miei guadagni di due anni di lavoro supererebbero di poco il compenso per una singola copertina del New Yorker, che in genere mi ci vogliono meno di due settimane per portare a termine”
ha dichiarato al Comics Journal.

Eppure, come si suol dire il primo amore non si scorda mai. E così nel 2021 negli States è apparsa No one else, in cui si è confermato come una delle voci più originali del panorama del fumetto underground.

“L’ho letto quattro volte e trovo nuovi collegamenti e dettagli ad ogni rilettura”
ha scritto nella sua recensione il New York Times.

E in generale la critica si è soffermata sulla capacità dell’autore di raccontare una storia dal sapore agrodolce senza ricorrere a facili pietismi o momenti di catarsi, per restituire emozioni crude, di un realismo brutale, senza per questo rinunciare alla leggerezza e all’empatia nella narrazione.

La storia si apre presentandoci la protagonista la giovane infermiera Charlene, una donna divorziata che vive con il figlio adolescente, Brandon, e il padre anziano e malato. Subito la vediamo alle prese con le piccole grandi incombenze di tutti i giorni, sballottata dai mille impegni che le si accumulano davanti, dal dover essere una buona madre, ad accudire il vecchio genitore non più autosufficiente, alla continua richiesta di essere performativa sul posto di lavoro. Vediamo Charlene sbattersi come meglio può senza mai rinunciare a donarsi agli altri e per questo motivo trascurando fin troppo sé stessa. Quando suo padre muore sembra per lei arrivato il momento di iniziare a pensare più a sé stessa, ma le cose si complicano con l’arrivo di suo fratello Robbie, un musicista in cerca di una sua collocazione nel mondo. Un personaggio dal cuore tenero ma incredibilmente disordinato e inaffidabile.

Seguendo questi tre personaggi e le loro vicende quotidiane assistiamo al racconto tenero e dolente di un’educazione alla vita che ricorda molto del miglior cinema indie di questi ultimi anni.