Inizia con una domanda l’esordio dei Qlowski: Quale Futuro?

Quale Futuro?
L’album di esordio dei Qlowski suona come un monito e si erge come un quesito senza risposte certe.

È con vergognoso ritardo che recensiamo questa perla d’esordio dei Qlowski, band italo-inglese stanziata a Londra. L’album è uscito infatti a giugno 2021 ed è stato registrato a gennaio 2020 a Londra con la produzione di Lindsay A. Corstorphine per Maple Death Records. Il gruppo, formato dagli Italiani Michele Tellarini (voce e chitarra) e Cecilia Corapi (voce e tastiere), ha finalmente trovato il proprio posto nella capitale britannica con Danny Smart (basso e clarinetto) e Christian Billard (percussioni). Qui i Qlowski hanno potuto dare sfogo a tutta la loro irrequietudine post-punk.

L’album esce a seguito di un paio di EP, rispettivamente del 2016 e 2018, arricchendo la ricerca musicale partita a Bologna con Michele e Cecilia. Quale Futuro? Si presenta come un manifesto verso una realtà afflitta da ansia, insicurezze e frustrazione che cerca di annientare la speranza. Il gruppo si impegna a prendere tutto ciò e trasformarlo in sogno passando da sonorità melodiche e speranzose a paesaggi irrequieti e distorti. L’alternanza delle due voci di Michele e Cecilia sottolinea proprio questa doppia ambivalenza del gruppo, presentando due modi di cantare opposti ma combacianti.

Il gruppo partendo da sonorità post-punk passa tra diversi generi, come il garage rock, il noise rock e la new-wave, senza mancare di far trasparire i suoi artisti di riferimento. Chitarra, basso, tastiera e batteria passano così da oscure melodie dark punk a suoni trasognanti, riportati alla realtà dalla distorsione della chitarra e scomposti rumori noise.

L’album si apre con Ikea Youth Pt.2, con la voce di Michele che ci introduce in una oscura atmosfera caratterizzata dalla tastiera che ci perseguita per l’intero album. Questa stessa voce passa da un lamento a disperazione in brani come Folk Song e Lentil Soup, dove il riferimento ai CCCP si fa sentire mentre la chitarra ci guida in melodie new-wave che abbracciano Joey Division e The Cure.

Il tono disperato e talvolta cupo di Michele lascia invece posto alla voce cristallina di Cecilia in brani come A Woman. Quest’ultimo è difatti un pezzo che mostra i riferimenti più pop della band, dove il ritornello schiarisce il paesaggio cupo dell’album. Le atmosfere cupe sembrano un po’ diradarsi anche con Larry’s Hair Everywhere dove la tastiera dà attenzione a melodie flower-pop, ma ci pensano brani come All Good e Lotta Continua a controbilanciare l’album.

La sessione ritmica di Danny e Christian è solida e capace di fare passare il gruppo attraverso le diverse influenze. Lascia spazio ad ampi respiri come in Interlude (02/11/1975) fino ad arrivare ad aggressive ritmiche garage-punk dove il basso tira e si fa sentire, dando quella solidità necessaria alle parti strumentali più dark e scomposte.

In conclusione, Quale futuro? si pone come un interessantissimo album d’esordio, scoprendo le carte con le quali i Qlowski amano giocare. Grazie all’ attenzione posta alla propria realtà ed alla sperimentazione musicale, si mostra come uno spunto per i prossimi lavori che non possono che creare interesse visto l’ottimo album.