dope one

Dope One, il pilastro della Napoli Underground

Il nome Dope One nasce nel ’97 dopo aver ascoltato “Step into a world” di KRS ONE. Una quartina  riassumeva tutto il mio disegno di vita e tuttora per me funziona così:
“Stop wastin’ your money on marketing schemes
And pretty packages pushin dreams to the beams
A dope mc is a dope mc
With or without a record deal, all can see” 

Abbiamo il piacere di scambiare due parole con Dope One, al secolo Ivan Rovati de Vita, da anni vero e proprio pilastro del movimento Hip Hop napoletano.

Ciao Ivan, raccontaci un po’ dove e come nasce artisticamente Dope One.
Il nome Dope One nasce nel 1997 dopo aver ascoltato “Step into a world” di KRS ONE.
La sua quartina riassumeva tutto il mio disegno di vita e tuttora per me funziona così:
“Stop wastin’ your money on marketing schemes
And pretty packages pushin dreams to the beams
A dope mc is a dope mc
With or without a record deal, all can see”
Inoltre stilisticamente parlando: la D, la O, la P e la E sono le lettere che ho sempre preferito disegnare.

Raccontaci un po’dei tuoi primi contatti con la cultura Hip Hop
I primi contatti con l’Hip Hop sono nati nel 1994 a Napoli, tra Piazza del Gesù e Piazza San Domenico.
Il mio primo ricordo stupendo di questa cultura è legato a Speaker Cenzou, leggenda dell’Hip Hop italiano e napoletano.
Dopo Tre  anni di allenamento nel freestyle, iniziai a far parte del Rap Napoletano partecipando agli “Skillz Detector” battles di freestyle che si svolgevano all’interno di OFFICINA 99.

Di certo durante queste esperienze hai conosciuto persone che ti hanno influenzato ed ascoltato dischi che ti avranno segnato.
I Cold Crush Brothers mi hanno trasmesso vibes che mi legano all’Old School. Le porto dentro di me e che mai andranno via. Per me queste sono le radici, le basi:
la musica di Dj Gruff;
i beats di The Alchemist, Madlib, 9th Wonder, Pete Rock, Dj Premier;
le rime di Styles P, Copywrite, Sean Price, Redman, Juggaknots e ILL BILL;
la musica Reggae e Dancehall;
il Jazz, il Soul e il Rock Progressive anni ’70
Tutto questo ha contribuito alla mia crescita artistica e musicale.

La pandemia ha danneggiato tanto il mercato dell’arte e della musica. Sei riuscito a tirarne fuori qualcosa di positivo?
Ho scritto e registrato quattro album, tra cui due usciranno a breve. Scritto e registrato “NA.TO QUI/HELL’S ROOF” assieme a Maury B. Scritto e registrato “DATTILOGRAFO EP” assieme ad Esa. Ho partecipato a “VIENE E VA” LATO C di Dj Gruff e ho chiuso tantissime collaborazioni con esponenti della cultura Hip Hop sia in ambito nazionale ed internazionale.

Come sta il rap underground di Napoli in questo periodo? Quello mainstream va fortissimo negli ultimi anni.
Per me esistono solo rapper forti a chiudere barre, quelli bravi ad incastrare sillabe e scomporre parole, quelli che studiano uno stile proprio senza copiare culture, mood e stili di vita degli americani.
Ricordo a tutti che non siamo in America e che se davvero vogliamo alzare il livello dobbiamo credere nel volere fermamente un’altra via d’uscita che non sia fare il pezzo reggaeton o tendenzialmente lontano anni luce dal Rap.
Con queste cose puoi arricchirti, ma non chiamare Rap ciò che non lo è. Quindi come è impossibile vedere nei talent il Rap, così per me è impossibile vedere nel mainstream italiano il Rap.
Quando si pensa all’Underground si pensa ad un luogo buio e annichilito. Per quanto mi riguarda l’underground è sempre stata una foresta rigogliosa, salvezza e punto di riferimento assiduo per parecchie teste hip hop.
Stiamo benissimo.
E soprattutto non dimentichiamo chi siamo e da dove veniamo per una manciata di euro: questo è Underground.

Ti abbiamo visto più volte schierato contro i partiti di estrema destra e contro il razzismo: c’è stato del rap politico che ti ha influenzato?
Io e la politica siamo nemici. Ho visto da sempre gente che da sinistra va a destra e viceversa. Non ho mai creduto a nessun politico, specialmente a quelle mummie riesumate che affollano il Parlamento.
La mia unica fede politica è:
combattere il razzismo, che sia questione di etnia o religione. Sono per l’integrazione e l’uguaglianza, contro l’omofobia e contro il sessimo.
Abbattere le differenze di ceto sociale, create solo per favorire l’élite.
Questo è ciò che combatte una mente Hip Hop e questo è ciò che crea la mia visione di politica individuale.
Se si parla di Rap politico non posso non citare e ricordare i Public Enemy dicendo: “Fight the power

Si parla di similitudini tra l’Hip Hop ed il genere Neomelodico. Che ne pensi?
Io ascolto e campiono Mario Trevi, Mario Abbate, Mario Merola, e tutti i classici della grandissima Musica Napoletana apprezzata e riconosciuta in tutto il mondo.
Non ascolto musica neomelodica ma penso che a Napoli sia un fattore culturale come lo è la musica Rap negli Stati Uniti.

Come nasce Dope mixtape? scelta dei feat?
The Dope Mixtape Vol.1
è un lavoro frutto di quattro anni giornate e nottate in studio con Oyoshe, il quale è stato indispensabile per quanto riguarda la realizzazione.
Siamo arrivati a produrre una quarantina di tracce ma ne abbiamo scelto solo diciassette. In The Dope Mixtape Vol.1 si viaggia spaccando gli Stati Uniti toccando città come Boston, Detroit, Atlanta, Brooklyn, passando per la Georgia, Connecticut, Colorado finendo il suo viaggio in UK e Olanda.
La scelta degli artisti è nata dopo una conoscenza tramite social, chi si è reso conto delle mie potenzialità non ha perso tempo a far parte di questo grande progetto basato sul rispetto e stima reciproca.

La tua canzone alla quale sei più legato?
Highlander” in quanto è stata scritta due giorni prima della perdita di mio padre. In quel pezzo c’è la separazione tra anima e materia. È stata la prima volta nella mia vita in cui ho provato una sensazione simile.

La canzone di un tuo collega che avresti voluto scrivere tu?
“Tienm” di Oyoshe.

Hai citato tantissimi rapper nei tuoi pezzi, quali sono i tuoi rapper preferiti?
KRS One, Kool G Rap, Conway.

Nomi di altissimo livello, vediamo le tue preferenze con i dj e produttori.
Madlib, The Alchemist e Dj Premier.

Ora fuori i Breaker preferiti.
Oxroc, Breakstarr, e Cina.

Chiudiamo con i writers.
Cope, Ultra 300 e Seen