amyl and the sniffers comfort to me recensione review

Comfort To Me degli Amyl and the Sniffers: qualcosa si muove nel punk

Attivi dal 2016, gli australiani Amyl and the Sniffers pubblicano quest’anno il loro terzo lavoro da studio, ovvero Comfort To Me (dopo Big Attraction & Giddy Up e Amyl and The Sniffers).

La band capitanata da Amy Tylor non si smentisce, e propone un lavoro in linea con l’essenza della band, ma che addirittura riesce a risultare un disco decisamente più completo dei due precedenti, che per quanto già avevano fatto parlare di loro suonavano per certi aspetti grezzi e poco rifiniti. Beh, sta volta Amy e soci hanno fatto l’album che li definisce per la prima volta come band completa, con una idea, un sound, e un obbiettivo chiaro.

Durante i 35 minuti spalmati su 13 tracce, Comfort To Me risulta un vero proprio cazzotto nello stomaco di chi ascolta il disco. Pezzi decisamente più veloci e tirati si alternano con pezzi più lenti a graffianti che sembrano essere delle ballads garage, le quali danno il ritmo al disco, rendendolo sempre vario e ben scandito.

Il sound, come detto, è quello che gli australiani ci avevano già mostrato, ma decisamente più completo: punk, garage rock e glam rock si mischiano per dare vita a un suono che recupera sicuramente elementi del passato, riuscendo a renderli però attuali, distruggendo subito quell’alone di “già sentito” che negli scorsi anni purtroppo eravamo abituati a sentire da gran parte delle band proveniente dall’ambiente punk in generale.

Trainati anche dalla voce incredibile di Amy, la quale riesce a essere perfetta per ogni brano, risultando dolce e accattivante o chiassosa e disturbante nei momenti del bisogno, gli Amyl and The Sniffers rappresentano perfettamente la nuova wave punk che in questi anni sta svecchiando il genere, sperimentando e osando nell’unire suoni che fanno arrabbiare i puristi, riportandolo sulle bocche di chiunque nel mondo, trainata da gruppi come Viagra Boys, Turnstile e Idles.

Non per ultime vanno citate le liriche politicizzate, crude e realiste che risultano l’ulteriore marcia in più del disco, dandogli uno spessore invidiabile (It’s just for capital / Am I an animal? / It’s just for capital, capital, capital / But do I care at all?).
Per concludere, se siete alla ricerca di un album solido, fresco e impegnato, Comfort To Me vi darà pane per i vostri denti.