funk shui project bo.mo.

Bologna si tinge di blu grazie ai Funk Shui Project

Un quarto d’ora camminando sotto i portici, quando il sole si abbassa e taglia i mattoni rossi dei muri del centro, mentre le voci allegre degli universitari si spengono sotto il sassofono e le batterie che guidano i passi. È questa Bologna Moderna.

Dai portici di Torino a quelli di Bologna, il duo piemontese ci porta in un viaggio musicale alla scoperta di nuovi suoni del capoluogo emiliano. Bo.Mo, Bologna Moderna vol. 1 è la prima parte di un progetto che coniuga i suoni più sperimentali del jazz con quelli più tipicamente hip hop, ed è stato anticipato dai singoli Arcades e Doppelgänger, usciti agli albori dell’estate.
Così lo hanno presentato i suoi autori su Instagram:

Bologna con i suoi portici e le sue luci ci ha adottato e ridato nuova linfa, ed è per questo che abbiamo deciso di omaggiarla. A modo nostro, tuffandoci a capofitto verso l’ignoto, verso l’incerto.

Un album di breve durata rispetto agli standard, ma basta un ascolto per considerarlo una piccola perla. I suoni sono fluidi e ti fanno immergere in un’atmosfera di luci e sensazioni nuove, lontano dai ritmi frenetici e compulsivi della musica da classifica.
È un bell’omaggio al clima tranquillo e sognante della città di Bologna.

I collaboratori

Molto spesso tendiamo a non guardare i credit di un disco, sbagliando; seppur siano solo 15 minuti, il tempo speso per il lavoro e la cura dietro al progetto si percepisce tutto.  Insieme al duo, formato dal bassista e producer Jeremy e dal beatmaker Natty Dub, troviamo un ampio gruppo di musicisti per il supporto con sax, tastiere, chitarre e trombe.
L’artwork è affidato alle mani di Bernardo “Beerbo” Raspanti, mentre il mix & master è di Frank Sativa e Simone Squillario x HybridStudio.

Il grande punto forte di questo disco è sicuramente la competenza musicale di tutti gli artisti coinvolti e la voglia di sperimentare unendo due generi apparentemente distanti.
In questa impresa ci era riuscito perfettamente Madlib nei primi anni 2000 con Shades of Blue, ora tocca ai Funk Shui nell’importare queste sonorità qui in Italia.

Adesso indossa le cuffie, metti play e lasciati cullare dal flusso.