Art movement: Pixação

I pixação sono scritte passeggere che prima o poi spariscono. Gli autori ne sono consapevoli, ma, allora,  per quale motivo esistono città brasiliane tappezzate da queste scritte? Possono sembrare opera di ignoranti, ma in realtà sono forme di protesta molto evolute.

Si finisce sempre “dentro”: restare fuori è impossibile.

LE ORIGINI

La parola pixação deriva dal portoghese “piche”. Nell’urban slang la parola si è trasformata in “pixo. I pixadores (pixador sono al singolare) sono coloro che fanno i pixos.

Si tratta di un movimento contemporaneo, nato in Brasile e diffuso soprattutto all’interno di un ceto povero. Le testimonianze video e trascritte che raccontano l’origine dei pixos sono poche o quasi del tutto inesistenti: tutto si tramanda a voce, di persona in persona.

LA POLITICA

Questo stile si caratterizza come atto di protesta sociale e politica. Le azioni di protesta cominciarono negli anni Quaranta sino ad arrivare all’epoca del regime militare degli anni Sessanta interessando le classi operaie e quelle più povere della società brasiliana.
Gli slogan sui muri, manifestati contro la politica e il regime, sono realizzati in catrame, che in portoghese si traduce con la parola pixetermine che costituisce la radice di “pichação”.

L’ODIO

L’opposizione di tipo politico si trasforma poi, dalla fine degli anni Ottanta, in volontà di affermazione, adrenalina e resistenza sociale. Con modalità che prescindono da qualsiasi rivendicazione artistica, i pixadores di San Paolo, i più dei quali provenienti dalle disastrate favelas della città, non accettano i ripidi squilibri e l’ingiustizia sociale che grava sul paese carioca.
Preferiscono provocare odio piuttosto che indifferenza, conquistando uno spazio alla propria libertà di espressione e allestendo un sistema di aggressiva contro-comunicazione.

Sono molti i pixadores ad aver tratto ispirazione da quello che viene definito il “precursore involontario” dei pixos, un uomo che riempì la città con la scritta “Cão Fila k26“. Si trattava di una pubblicità illegale per indicare che dei cani di razza brasiliana Cão Fila erano venduti al chilometro 26 della “Estrada do Alvarenga”.
Ispirati da questo uomo che tappezzò San Paolo di scritte, i primi pixadores iniziarono a scrivere il proprio nome ovunque.

L’INFLUENZA POLITICA

I pixadores possono essere definiti i “nuovi barbari” perché il loro stile si caratterizza per la crudezza del segno basilare, nero e aguzzo. Non lascia spazio a un’immediata comprensibilità né tanto meno a un consenso visivo.
C’è stata una forte influenza punk nell’evoluzione del movimento pixação: il concetto politico torna a legarsi alle scritte. Ancora oggi il sentimento di anarchia e odio verso la società spinge i pixadores a continuare il proprio operato senza aver paura di ciò che potrebbe accadere.

LA VOGLIA DI DISTRUGGERE

Una cosa che accomuna i pixadores è la voglia di “distruggere” con la consapevolezza del rischio: sono disposti ad arrampicarsi senza protezioni per raggiungere la cima dei palazzi.
Superando ogni limite di rischio, i pixadores, sono soliti arrampicarsi a mani nude sui cornicioni delle finestre dei grattacieli di San Paolo per raggiungere le posizioni più rilevanti nella gerarchia visuale del paesaggio urbano. Sulle superfici che non presentano appigli usufruibili non è raro che formino scale umane. È un’immagine emblematica che viene riproposta nell’iconografia degli artisti brasiliani che hanno fatto dello spirito una sorgente d’ispirazione, come i popolari gemelli Os Gemeos.
A noi sembra una follia, ma per loro è diventata quasi la normalità.

DIVERSI GENERI DI PIXADORES

I pixadores si possono classificare in diverse categorie, anche se però la sostanza finale è sempre quella:

  • Finestre: dipingono le finestre di case e palazzi per creare un forte disagio
  • Muri: sono i classici. Dipingono i muri medio alti della città per farsi notare
  • Grattacieli: dipingono intere facciate, molto spesso in verticale.

GLI STILI

Ogni pixador sviluppa un suo stile: l’originalità delle lettere è fondamentale per catturare l’attenzione. È un processo evolutivo molto complicato ed elaborato, che però, ognuno di loro ha passato.

Il loro alfabeto, rispetto a quello che si può distinguere nel writing americano (quindi nei graffiti veri e propri), ha la particolarità di essere unico per ogni pixador. Nel complesso si assomigliano un po’ tutti, ma se si guarda attentamente si capisce che non è così. Loro si caratterizzano con barre, vortici, lunghezza delle lettere e tantissimi altri aspetti. I pixos devono sempre essere eseguiti con spray nero, oppure, colore al lattice e con linee semplici.

La maggior parte dei pixo lasciati dai pixadores consiste nei nomi delle rispettive crew o della “grife” di appartenenza (una crew ancora più ampia), le quali subordinano la firma del singolo e rispecchiano il solido sistema comunitario all’interno del movimento.

IL MOVIMENTO PIXAÇÃO

Il movimento pixação è molto più profondo rispetto a quello del graffiti writing. È legato ai problemi socio-economici brasiliani. I pixadores non scrivono principalmente per soddisfare il proprio ego, ma lo fanno poiché è l’unico modo che hanno per farsi notare.

Si tratta di un vero e proprio assalto alle città. L’obiettivo è trasformare uno spazio in un qualcosa di visibilmente degradato, non c’è ricerca di trasformare uno spazio in qualcosa di artistico. I pixadores vogliono degradare positivamente l’ambiente urbano, vogliono aggredire la società.

DA COSA VIENE ALIMENTATO L’ODIO?

L’odio deriva principalmente da un forte principio di disuguaglianza in Brasile.
La tipologia di disuguaglianza è quella del reddito ed è la più alta di tutto il pianeta. C’è una forte differenza sociale tra la popolazione. È proprio questo il carburante che alimenta l’odio di questi artisti.

Un pixadores cresciuto nelle favelas non saprà descrivere a parole perchè lo fa. È nato per farlo, è questa la sua natura.

I pixos possono essere visti come il risultato dell’assenza di uno stato.
Un vicino esempio sono il tasso di femminicidi. Secondo i dati aggregati del Forum brasiliano per la sicurezza pubblica, tra marzo e maggio, il tasso di femminicidi è cresciuto in 14 dei 26 stati, rispetto allo stesso periodo del 2019. Nei primi sei mesi del 2020, 1.861 donne sono state uccise e ulteriori 648 sono state vittime di femminicidio, secondo i dati di 12 stati raccolti dal Forum brasiliano per la sicurezza pubblica.

COSA SPINGE A DIPINGERE PIXO?

I pixadores, oltre all’odio, sono spinti da altre motivazioni perlopiù di natura sociale.

  • Protesta: farsi sentire. È un ottimo modo per diffondere disagio senza utilizzare la violenza. È uno dei modi più forti è proprio dipingere interi palazzi.
  • Legittimazione sociale: i pixadores sono principalmente ragazze e ragazzi nati poveri. Le favelas non sono state di certo d’aiuto; la criminalità è all’ordine del giorno. Preferiscono l’essere odiati piuttosto che stare al gioco dei più grandi.
  • Adrenalina: sentirsi vivi dentro. Molti pixadores vivono con il principio che “bisogna rischiare la propria vita per dipingere“. Non hanno nulla da perdere, si possono spingere a ogni limite.

COMMENTO PERSONALE

Prima di cominciare a studiare, o comunque a informarmi a proposito di questa forma d’arte, ero stupefatto dai pixo. Dopo aver scritto questo articolo, sono arrivato alla conclusione che non è un movimento come tutti gli altri. I pixadores lo fanno perché se lo sentono dentro: pochi altri stili e crew riescono a mantenere attivo questo fuoco.
Presumo sia uno stile paragonabile al bombing, però questo ha un forte impatto politico e sociale. Questo movimento, che troviamo principalmente in Brasile, è per pochi e con dei principi fortissimi; altrimenti nessuno rischierebbe la propria vita arrampicandosi su dei palazzi.