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Venezia Hardcore: guess who’s back? – Live Report

La stagione estiva del 2022 ci ha riservato un sacco di sorprese e di grandissimi ritorni che hanno fatto emozionare i Kids di tutta Italia.
Ma come concludere al meglio un’estate caldissima se non con l’edizione 2022 del Venezia Hardcore.

Festival iniziato come una festa tra amici, che man mano è riuscita a trasformarsi nella mecca Punk/HC del Belpaese.

Che è riuscito a crescere con lo stesso spirito con cui è iniziato, ma con un’organizzazione e una partecipazione tale che ha saputo maturare affinchè si potesse rendere possibile questo stupendo ensemble di cultura Underground.

L’ Hardcore, lo skate e il DIY sono i principali ospiti del festival che si svolge al Centro Sociale Rivolta di Mestre in questo penultimo weekend di settembre.

Una due giorni estremamente intensa dove gli sforzi e la fotta per far riuscire tutto questo si sono visti e percepiti come non mai.

Due palchi in cui si susseguono band a ruota libera dal venerdi sera e per tutto la giornata di sabato.
Accompagnando il tutto con un’area distro da paura, dove trovare il merch di ogni band partecipante al festival e con molto altro.

Nello stesso ambiente si scaglia un gigantesco Pipe per il contest di skate del pomeriggio del sabato.
I presupposti per il festival bomba dell’anno ci sono tutti.

E dopo, appunto, due anni ad aspettarlo, eccociqui, in un venerdi uggioso in cui sembra debba venire giù un diluvio, mi presento all’entrata del Rivolta, con uno striscione enorme che svetta sul muro.

“VENEZIA HARDCORE” e già tremano le gambe.

Prima serata all’insegna della parte più “metallara” se cosi la vogliamo chiamare.

Dal Thrash metal dei Game Over per arrivare al Gore-Grind dei Guinea Pig fino al super oscuro Death portato sul palco dai Fulci, oscuro come il loro palco la cui unica illuminazione era data da uno schermo alle loro spalle in cui si susseguivano le scene più macabre e splatter dei film del regista da cui prendono il nome.

Chiudono la serata gli intramontabili Dropdead, nella loro unica data italiana, in un mainstage quasi inaccessibile per la quantità di gente presente.

Il sabato si prospetta come la giornata diamante.
E a questo giro, all’insegna del Punk nella sua forma più pura.

I Madbeat, con la partecipazione di Eugenio (Bull Brigade) I Frammenti con il loro primo tour dopo ormai troppi anni di assenza e Arsenico sono la delegazione Torinese che è riuscita a far vibrare le pareti non solo del Rivolta, ma anche delle case di tutto l’isolato circostante con il loro Punk coinvolgente, malinconico e con quel fondo di rabbia col sapore di nebbia e fabbriche che solo la capitale sabauda riesce a trasmettere.

Malinconia che risulta più leggera con i Why Everyone Left e con quel Pop Punk che calza a pennello con il contest di Skate che si svolge nell’area a fianco del palco.

Direttamente dalla capitale saltano sul palco gli Short Fuse, ormai caposaldo dell’hardcore nazionale, senza stare fermi un secondo sono riusciti a dare tutto quello che potevano e anche di più! Il tutto con un sottopalco infuocato ed esaltatissimo tra circle pit e mosh come non si era mai visto.
Questo è solo un brevissimo riassunto di ciò che ho visto e di ciò che sono riuscito a percepire dall’ambiente di questo festival.

Un riassunto che non riuscirà mai a descrivere in maniera chiara e dettagliata quello che è successo.
Ma si può stare sicuri di una cosa.

Ovvero che il Venezia Hardcore non è tornato.
Il Venezia Hardcore non è mai andato via!