Giunto alla decima edizione, lo Spring Attitude Festival è ormai una ricorrenza per la scena romana: il nostro Nicolò Piccioni era lì per raccontarcelo coi suoi scatti.
La seconda serata dello Spring Attitude Festival è aperta al meglio da Venerus (& His Orchestra, come si tiene a specificare sulla scaletta): l’artista propone un’ ottima performance, tra il soul e la world music, nel pieno del suo stile.
Arriva il primo scossone con l’entrata in scena delle guest star della serata, Franco 126, accompagnato da un allampanato Gemitaiz: il gruppo improvvisato rimane giusto il tempo di cantare la hit “Senza di te” per poi lasciare nuovamente il palco a Venerus, la sua splendida cantante e la sua band, che prosegue senza pecche l’ esibizione.
Unico neo della live e sono i costanti problemi tecnici che colpiscono l’impianto, privando più di una volta dell’audio del microfono. Ad accusare più di tutti queste malfunzioni tuttavia è Giorgio Poi, che entrato in grande stile dopo la consueta pausa, è costretto a interrompere almeno un paio di volte la sua esecuzione per un’ interruzione generale dell’audio. L’artista, romano d’adozione (“è la prima volta che mi esibisco nel mio quartiere”, ci tiene a precisare) comunque non si lascia scoraggiare e porta avanti un’ esibizione pulita e di gran livello, nella quale si cimenta nell’esecuzione del nuovo brano “Erica Cuore a elica”.
L’aria cambia completamente con l’annuncio di Myss Keta, ultima artista della scaletta, accompagnata dalle consuete Ragazze di Porta Venezia. L’affluenza e l’entusiasmo del pubblico raggiunge l’apice, il piazzale si riempie di persone mascherate come la cantante, che da un anno a questa parte è diventata una vera e propria icona della cultura gender in Italia. Myss Keta con le sue canzoni trasforma il MAXXI in un’ enorme discoteca, trascinando tutti con coreografie elaborate e basi che fanno tremare il palco. E stavolta non c’è problema tecnico che regga: solo un grande entusiasmo generale.
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