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Per chi votano i rapper americani? – Election Day 2020

Le elezioni in USA stanno giungendo a termine proprio in queste ore e la situazione si preannuncia complicata, a prescindere dai risultati di voto. Trump si è già dato vincitore e si opporrà in caso di sconfitta, ritardando la conferma dei risultati, in caso vinca il democratico Biden (al momento favorito) sarà comunque una vittoria parziale e molto delegittimata.

I mesi precedenti, tra pandemia e proteste antirazziste, hanno reso queste elezioni ancora più sentite del solito in USA. Nel mondo dello spettacolo sono stati moltissimi a invitare i loro fan al voto, alcuni hanno reso esplicite le loro preferenze mentre altri ancora sono entrati a pieno titolo nella campagna elettorale, sostenendo i loro candidati con apparizioni pubbliche ed esibizioni.

Senza perderci in speculazioni politiche che non ci competono, andiamo a vedere come si sono schierati i rapper americani in questa tornata elettorale.

Eminem

Il rap god di Detroit ha ceduto i diritti del suo più grande classico Lose Yourself per uno spot elettorale del democratico Joe Biden, condividendo anche la clip sul suo profilo twitter.

Snoop Dogg

L’OG della costa ovest Snoop Dogg non aveva mai votato, ma ha dichiarato che quest’anno farà eccezione: “Non ho mai votato in vita mia, ma quest’anno penso che uscirò ed andrò a votare perchè non posso tollerare questo coglione in carica un’altro anno.”

Cardi B & Offset

La power-couple più in vista del mondo trap ha dato pieno appoggio al candidato democratico Biden, sia sui social sia esibendosi live ad alcuni eventi elettorali.
Cardi B in particolare si è spesa per sostenere Biden, prestando anche la propria immagine per una intervista quest’estate.

Charlie Clips & DNA

I due freestyle sono stati chiamati dal team di Joe Biden per realizzare un vero e proprio spot elettorale in cui, a colpi di freestyle, discutono il programma elettorale dei democratici.

 

La lista delle star che hanno supportato pubblicamente Joe Biden poi è ancora lunga: Beyoncè, Common, Stevie Wonder, Lil Dicky, Jeezy e 2 Chainz per citarne alcuni, ma passiamo ai sostenitori del presidente in carica Donald Trump.

Lil Wayne

L’outing repubblicano di Lil Wayne è stato una sorpresa per molti, il rapper ha incontrato di persona il presidente Trump ed ha sostenuto il suo “Platinum Plan”, un piano per l’imprenditoria di colore.

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Lil Pump

Il rapper di Gucci Gang ha partecipato a un incontro pubblico di Trump, che chiamandolo sul palco ha sbagliato il suo nome chiamandolo “Little Pimp”, una scena esilarante.

50 Cent

Lo schieramento di Fifty non è troppo chiaro, dopo alcuni tweet pro-Trump (subito riportati dai media) in questi giorni ha voluto smentire il suo sostegno al candidato repubblicano. L’endorsement iniziale però poteve essere comunque uno scherzo, si trattava infatti di un commento alla bizzarra proposta di trump di iniettare disinfettante per sconfiggere il coronavirus: “Questo tizio è un completo incubo, ma penso che mi piaccia.” Più recentemente 50Cent ha appoggiato Trump contro una proposta di Biden che prevedeva un’aumento della tassazione.

BlocBoy JB

Forse qualcuno si è già dimenticato di lui, noto per il brano Look Alive insieme a Drake. Anche nel suo caso la dichiarazione pro-Trump non è stata il massimo della serietà, ma comunque esplicita: “Trump potrebbe avere il mio voto se non fossi un pregiudicato”.

Kanye West

Negli anni scorsi il sostegno a Trump da parte di Kanye West è stato molto più che esplicito, quest’anno però ha spiazzato tutti con un gesto ancora più controverso ed eclatante: si è candidato lui stesso.
“Oggi voto per la prima volta nella vita per eleggere il presidente degli stati uniti, ed è per qualcuno in cui credo davvero… me.” ha dichiarato prima di recarsi alla cabina. I risultati, benchè non definitivi, lo vedono sotto l’1% con circa 60mila voti dalla sua parte, una sconfitta che Kanye ha ammesso apertamente rilanciando verso le prossime elezioni nel 2024.

Dovremo aspettare ancora diverse ore, se non giorni, per avere un risultato definitivo: un’attesa meno pesante per noi spettatori passivi d’oltreoceano, ma comunque tutt’altro che indifferente per l’equilibrio geopolitico mondiale.

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