Jahseh Dwayne Onfroy è morto, ma XXXTENTACION vivrà per sempre

Quella di Jahseh era una mente tormentata e complessa, capace di commettere atti efferati e ignobili ma anche di trasmettere emozioni come pochi altri. Con la sua morte il mondo perde un grande poeta, un grande musicista ma soprattutto un ragazzo, che combatteva coi suoi demoni come tutti noi.

La sua figura è sempre stata controversa e proprio su questo ha costruito la sua carriera: l’arresto per violenza domestica contro la sua ragazza, contro la quale avrebbe anche usato oggetti contundenti e minacce psicologiche, l’hanno reso uno dei personaggi più odiati nella scena hiphop mondiale.

Nei suoi primi pezzi ritroviamo la follia e la rabbia che ci si aspetterebbe da uno stupratore, in Look At Me! ad esempio emerge solo questo lato violento ed insensibile della sua persona, che però scompare quasi del tutto nel suo primo disco ufficiale.

Il suo ritorno ad un anno dall’arresto infatti restituisce un’immagine della sua personalità completamente diversa: nella copertina di 17 troviamo la frase “Non c’è fine alla sofferenza, devi essere insensibile”, qui  XXXTENTACION sembra mettersi a nudo, abbassare lo scudo della sua cattiveria per mostrare al pubblico i lati più intimi e fragili della sua psiche.

Questo ci riporta alla vecchia questione della separazione tra artista ed opera d’arte:
La sua condotta personale rende sbagliata la sua musica? La condizione psicologica che ha espresso tramite la musica giustifica in qualche modo il suo comportamento?

Per quanto ci riguarda la risposta a entrambe le domande è NO.
Ogni atto di violenza ingiustificata va condannato fermamente, specie se su una persona indifesa e tra le mura domestiche: qualsiasi uomo che fa questo si priva della propria dignità, inesorabilmente. Non c’è condizione psichica o canzone che possa giustificare tutto ciò, questo gesto non va perdonato nemmeno ora che ci ha lasciati.

Non per questo però bisogna condannare il suo operato come artista (menchemeno gioire della morte di un ventenne) proprio perchè è la sua musica che gli ha dato la possibilità di fare i conti con se stesso, di comunicare a tutto il mondo l’inferno che aveva in testa, di dare la possibilità a tanti altri ragazzi coi medesimi problemi psicologici di avere un punto di riferimento ed imparare dai suoi sbagli.

Per questo XXXTENTACION non morirà mai: vivrà in tutte le anime toccate dalle sue parole, per sempre.

Addio Jahseh, la tua musica ci mancherà.