Madreperla: manifesto del vero rap

Guè è tornato a far parlare di sé, ha ripresentato alla scena un gigante dormiente come Bassi Maestro e ha tracciato le linee guida per chi vuole cimentarsi nel rap più tradizionale.
Guercio si è dimostrato ancora una volta un manifesto della cultura street e urban, con un disco che ricorda gli anni ’80 e ’90, con un accenno alla modernità. Connubio che solo Bassi Maestro può trovare.

Bassi Maestro

Come dichiarato da Bassi stesso, solo Guè poteva convincerlo a produrre un disco interamente rap alla vecchia maniera, dato che negli ultimi anni il produttore si dedicava completamente al nuovo progetto di North of Loreto con cui era passato alla sponda dance ed elettronica.
Le numerose affinità tra i due artisti e l’aver lavorato insieme sin dai primi anni 2000 hanno fatto si che i due decidessero di produrre un disco ufficiale, uno di quelli che ha il potenziale per dare una svolta al rap moderno, uno di quei dischi old school che potrebbero far tornare a bomba delle sonorità ormai scomparse come quelle anni’90.

Le sonorità sono controtendenza rispetto alla direzione che sia l’hip hop che il rap stavano prendendo ultimamente. Lo stesso Bassi Maestro, che ha sempre palesato il suo amore per i sample, si è ispirato a brani della sua generazione, quella degli anni’90.
Come nel caso di in Hai capito o no? viene usato il sample di I Cant’go for that di Daryl Hall & John Oates. Da sottolineare anche il riferimento ai suoni dei club e in particolare a Candy Shop di 50 cent in Cookies ‘n cream.

Guè non è mai fuori moda

Madreperla poteva essere un disco per far ingrassare il conto in banca all’artista, tendenza che ormai va per la maggiore, ma cosi non è stato; Guè invece si è rimboccato per l’ennesima volta le maniche e ha inciso un tributo alla sua carriera mettendo tutto se stesso all’interno del disco.
I due artisti hanno quindi deciso di scartare i brani considerati riempitivi o di contorno, senza così creare brani di serie A e di serie B il disco.

Featuring

Le collaborazioni sono eccellenti, Guè ha sfidato i vari artisti ad uscire dalla loro confort zone lirica catapultandoli nel rap old school.
L’unico feat internazionale è con Benny the Butcher in Da 1k in su, le collaborazioni con artisti della scena italiana sono le più disparate, balziamo da Anna e Sfera in uno dei brani più ascoltati del disco, passando per Lontano dai guai, brano più consciousness inciso con Mahmood fino a un brano “classico” dei dischi di Guè come Lèon, in collaborazione con The Professional, in cui i due esaltano i piaceri delle donne e della droga. Inoltre i ritornelli di Marracash, la voce di Paky e il contrasto con Rkomi rendono il disco uno dei migliori prodotti nell’ ultimo periodo.