Ne hai fatta di strada, Norman!

Giusto ieri cadevano i vent’anni di uno dei dischi più importanti per la scena rave degli anni 90: parlo di You’ve Come A Long Way, Baby di Fatboy Slim. Anniversario peraltro già annunciato dallo stesso Norman Cook che due settimane fa aveva caricato un video dove annunciava la ristampa in edizione speciale del disco .

Partiamo da qualche dettaglio tecnico: il disco è stato realizzato interamente con computer Atari ST, con l’aggiunta di un lettore floppy e un software Creator, non è infatti difficile neanche per orecchi ingenui notare l’importanza dell’uso dei sample come elemento ricorrente praticamente in tutto l’album.
Questo si apre con Right Here, Right Now , costituita da un sample melodico inframezzato da brevi stacchi e sovrapposto ad un campione vocale che ripete il titolo della canzone. La traccia è accompagnato da un video divenuto piuttosto famoso in cui si vedono 350 bilioni di anni di evoluzione animale che scorrono per circa 3,40 minuti.
Una carrellata di esseri che corrono veloci lungo la linea del tempo, fino a che non spunta lo stesso obeso della copertina (su cui torneremo dopo) , che invece si siede esausto.

Su Rockafeller Skank (nota ai più come Funk Soul Brother) si sono consumate le orecchie di migliaia di persone: una traccia in cui possiamo ammirare con letizia la straordinaria abilità di Norman Cook nel creare musica con l’utilizzo del campionamento, creando un connubio perfetto tra big beat e rock, con una marcata sonorità funk, cosa che peraltro viene rimarcata dal video e dai personaggi che vi si alternano.

Questo stilema si ripeterà poi per tutto il disco, con Norman che si diverte a stravolgere schemi classici del funk come Gangster Trippin e Fuckin in Heaven, mentre la hit Praise You riesce ad allargare il campo delle contaminazioni fino al soul, in quello che a mio avviso è uno dei pezzi più riusciti del periodo.
Ma Norman Cook è fondamentalmente un raver, uno di quelli che nella Second Summer of love ha avuto la sua personale epifania estatica e che a sua volta non ha potuto far altro che declinarla in musica. Ecco quindi che in Kalifornia cominciamo a vedere l’ingresso prima di un vocoder, poi di sonorità più acid, che ritroveremo anche nel timido bleep di 303 che fa capolino tra gli stupendi sample di Soul Surfing. Questo leggero cambio di rotta sembra aver messo le fondamenta per quello che saranno gli ultimi due pezzi.

Love Island sembra un tributo alla scena rave che ha animato Ibiza e le isole baleari sulla fine degli anni ’80, fondata sull’incontro di culture musicali eterogenee ma abili nel coesistere senza forzature, come del resto in questa traccia.
Il disco si chiude con la sua traccia più lunga, Acid 8000: qui i sample il protagonismo è della 303, con un ritmo più prettamente big beat e riff taglienti ed aggressivi. Con questo pezzo Norman sembra ritornare al suo tempo, al 1998, dopo aver dato vita ad un excursus di undici tracce in cui una solida base big beat, si interfaccia con altri stili musicali, stravolgendoli ed enucleandoli con la maestria di Fatboy Slim nell’arte del sample.

Tuttavia il significato di questo disco, come dicevo, va oltre i singoli pezzi, bisogna guardare al prodotto nel suo complesso e interpretarlo con le nostre conoscenze sul periodo.

Partiamo dal titolo del disco, traducibile in “Ne hai fatta di strada, baby”: a chi si rivolge Norman con aria quasi da mentore? Sono passati esattamente 10 anni dalla Second Summer of love, migliaia di persone hanno visto la loro vita cambiare in qualche ora, tra empatie chimiche e sensazioni estatiche…ma adesso? E’ come se Fatboy Slim volesse tirare un attimo le somme di quanto successo nell’ultima decade, facendo una chiacchiera a tu per tu con il “Rave”, come un padre che ha visto il figlio crescere.


Artwork by LVME

Ecco quindi che questo straordinario uso di sample, questa straordinaria abilità formale, comincia a poter essere collegata a nuovi significati: durante tutto l’album vediamo rappresentate le infinite possibilità e contaminazioni, gli ibridi e le sperimentazioni che si sono date in dieci anni di gloria del periodo raver, con il loro carico d’amore e d’empatia, con quel grande smile che sempre è stato simbolo di migliaia e migliaia di persone in festa.

Tuttavia nella copertina abbiamo anche un uomo paffuto ragazzo, rubato alla pubblicità delle sigarette Virginia Slims, con una scritta abbastanza significativa sulla maglia: “I’m #1 so why try harder”, (sono il numero uno, quindi perchè sforzarmi). E’ lo stesso paffuto ragazzo che pone fine, sedendosi pone fine alla corsa evolutiva del video di Right Here, Right Now.

Il Rave ne ha fatta di strada, ed è anche diventata la più grande cultura musicale del suo tempo: c’è solo bisogno di fare in modo che non si sieda su quella panchina, compiaciuto del suo successo.