Dopo essermeli persi l’anno scorso nella loro ultima data bolognese, non potevo assolutamente mancare al ritorno degli Escuela Grind nella mia città, accompagnati dai golden boys del grind italiano, gli Slug Gore.
Il programma era già scritto, semplice e veloce come un concerto grind vorrebbe, Slug Gore in apertura verso le 22 che, come al solito, salgono sul palco in splendida forma, Poldo e compagni sono ormai una sicurezza, suonano bene, sono affiatati e hanno un bell’immaginario dietro fatto di lumaconi e budella. Set tiratissimo con tutto il loro primo EP e un brano nuovo dell’album che stanno scrivendo e, per il quale, non vediamo l’ora della pubblicazione.
Dopo la veloce pratica Slug Gore è il turno degli statunitensi Escuela Grind che partono subito a bomba, Katerina, la cantante, è una forza della natura, sia nel canto che nella presenza sul palco, tutto il resto della band non è da meno e creano un mix di violenza sonora che carica il pubblico per dare vita a un pogo esagerato.
Da sottolineare la forte presa di posizione politica a favore delle minoranze che entrambe le band hanno fatto sul palco, dimostrando che questa cultura non è solo musica o moda ma ha un profondo radicamento di contenuti.
Come per gli Slug Gore anche gli Escuela Grind finiscono il set in tempi brevissimi ma non lasciano l’amaro in bocca, un concerto veramente ben riuscito e che sicuramente vorrei vedere replicato.
