Drake e Pusha T: dissing senza esclusione di colpi

Si possono chiamare colpi bassi se si gioca senza regole?

Come sappiamo il dissing ormai è una strategia di marketing delle più efficaci, quando poi sei al livello di fama di Drake sei un bersaglio piuttosto goloso. Qualche volta queste scaramucce finiscono a pallottole, altre volte finiscono molto meglio, come nel caso di J Cole e Lil Pump che dopo una lunga serie di frecciatine si sono messi sul divano per intervistarsi a vicenda e riappacificarsi.

Nel caso di Drake e Pusha però sembra che si vada esattamente nella direzione opposta.
Ad innescare lo scontro è stato Pusha T col singolo Infrared, contenuto nel nuovo disco DAYTONA, in cui si fa il nome di un presunto ghostwriter di Drake: Quentin Miller.

“It was written like Nas but it came from Quentin”

Confermato il diss in un’intervista radio, Drake non ha esitato a rispondere: prima a parole, sottolineando il fatto che Kanye West (producer di Pusha e CEO della G.O.O.D. Music) avesse chiesto aiuto a lui per scrivere alcune tracce di The Life Of Pablo. Poco dopo è arrivato anche il brano di risposta Duppy Freestyle, in cui Drake continua a sottolinare come l’etichetta di Kanye abbia già chiesto il suo aiuto più di una volta, offrendogli anche un contratto da 100.000 dollari per “assistenza promozionale” agli artisti del suo roster.

Fino a questo punto lo scontro era rimasto sul livello professionale, salvo qualche frecciatina ai genitori che come si sa sono sempre i primi ad essere tirati in mezzo. Pusha T però non aveva alcuna intenzione di mantenere lo scontro su un livello moderato, determinato a tutti i costi a “vincere” la partita.
Arriva quindi The Story Of Adidon, sulle note di The Story of OJ di Jay-Z, in cui non si risparmiano i colpi bassi.

Il tema della traccia è il figlio segrato di nome Adonis, che Drake avrebbe avuto dalla pornoattrice Sophie Brussaux e che, secondo Pusha, avrebbe dovuto dare nome alla prossima linea di scarpe promossa da Drake per Adidas. L’accusa è quindi di essere un padre assente e di usare suo figlio come mezzo di marketing, ma non finisce qui, perchè l’immagine con cui il diss viene accompagnato è una foto originale di Drake con una “blackface”, il trucco che veniva usato per la comicità a sfondo razziale.

Fino a qui stiamo parlando perloppiù di gossip e retroscena del mercato musicale, tutte cose piuttosto ordinarie nei dissing, ma è la stoccata finale di Pusha che forse passa il segno, prendendosela con Noah “40” Shebib, producer di Drake affetto da sclerosi multipla.

OVO 40 hunched over like he’s 80
OVO 40 consumato come se avesse 80 anni
Tick, tick, tick
How much time he got?
Quanto tempo gli rimane?
That man is sick, sick, sick
Quell’uomo è malato, malato, malato

In guerra e in dissing tutto e lecito? Pusha la vede così, e non si è rimangiato niente, forse però chi si potrebbe incazzare in questo caso non è Drake, ma le migliaia di persone che combattono ogni giorno con malattie degenerative come la SM.

In ogni caso lo scontro è ancora aperto, Pusha ha dichiarato di avere già delle barre pronte se Drake dovesse rispondere e possiamo stare certi che dopo una provocazione del genere non potrà rimanere in silenzio. Staremo a vedere.