Distruggi La Bassa 2022- Live/Photo Report

Dopo due anni a posticipare, per i motivi che tutti sappiamo, il 2022 è stato finalmente l’anno in cui è stato possibile ricreare quello che si può definire l’evento per eccellenza Hardcore nella piana Ferrarese.

Una tre giorni intensissima, con una scarrellata di band che non hanno mollato un colpo.

Arrivo a Gambulaga il giovedì sera, soggiorno la prima notte nell’agriturismo che c’è attaccato alla zona del festival, per essere certo di essere li e di non perdermi neanche una band, neanche un minuto o secondo di questo evento.

E come volevasi dimostrare, il tutto inizia al “Booze Stage” in un pomeriggio all’insegna della più variegata selezione di sfumature del genere.

Selezione a dir poco devastante, che passa dal punk “stradaiolo” de Il Complesso fino alla D-Beat crusteggiante degli “Obscene Revenge“. 

La serata, che si prospetta una maratona di fuoco, parte dal Main Stage con i Chaser portando il loro punk rock drittissimo da Orange County.

Sempre sul Main salgono i Cattivo Sangue dimostrando che l’OI! non è mai morto e viaggia in sintonia con loro iniziando a far alzare un bel polverone.

Purtroppo per motivi personali i No More Lies non hanno potuto partecipare ma passano la “parola” al trio di fuoco che farà di quel tendone l’epicentro per un terremoto 

Senza tregua entrano Mele Marce già con un notevolissimo crowd ai loro piedi, cori, nostalgia e orgoglio di strada.

Plakkaggio immensi con la loro “New Wave of Black Heavy Metal Oi!” hanno saputo dare una ventata di cattiveria, doppio pedale ed emozioni al pubblico accalcato al palco per cantare e squarciagola tutta la scaletta.

I Klasse Kriminale sappiamo tutti che sono un’assicurazione e difatti non si risparmiano neanche un po’ nel fomentare il pubblico con sia pezzi storici sia estratti dal loro ultimo album.

Per tutta la giornata di sabato si è assistito ad una alternanza di band tra i due palchi che portava a vedere folle di persone migrare da un’area all’altra del festival.

Dagli Straight Opposition che non sono rimasti fermi un secondo su quel palco che tremava, portando una raffica di pezzi che avrebbero buttato giù anche un palazzo.

Fino ai Sud Disorder dalla Poison City con il loro hardcore travolgente e frenetico e i più, per così dire, poetici Gli Ultimi raccontando favole di strada come solo loro son capaci di fare. 

Momento di stacco dal punk, con i Bridge City Sinners, che son riusciti a far ballare a suon di Folk americano rivisitato ogni tipo di essere umano presente.

Tutti loro accompagnano verso la sera, ovvero verso i mostri sacri dell’HC Made in New York, gli Youth Of Today.

Il loro live massiccio si può dire che sia stata la ciliegina sulla torta di una giornata da panico.

Con “Break Down The Wall” chiudono uno show in cui musica e attitudine Hardcore della vecchia guardia si sono sapientemente fuse insieme.

E dopo uno spettacolo del genere come chiudere al meglio la serata nel Main Stage se non con quella banda di psicopatici dei Krav Boca?

Scenografie freak, scintille e fumogeni accompagnano un punk/rapcore agitato e incontrollabile.

Di cose positive che si possono dire su tutto l’evento e sulle band che hanno partecipato ce ne sarebbero a centinaia.

Ma quello che colpisce sempre nei festival ben organizzati è nell’aria che si respira, un’aria fatta da persone contente di essere li per qualcosa che gli interessa e che è venuto a mancare per tanto, troppo tempo.

E che forse tutta questa attesa è anche uno dei motivi per cui quella di quest’anno sia stata una edizione veramente speciale del “Distruggi La Bassa“.

Riunendo tante persone sotto l’unica bandiera che veramente amiamo.

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