Gli artisti raccontano le città e le città raccontano gli artisti.
“City Insider” è una nuova rubrica in cui chiederemo ai protagonisti delle scene locali di raccontarsi attraverso tre luoghi che sono (o sono stati) punti di riferimento per il loro percorso artistico e personale.
Iniziamo dalla nostra Bologna, culla di tante scene, cercando di comporre una nuova mappa culturale della città.
Episodio 4: Sasha Shinezz
“Per me i luoghi sono fortemente legati alle persone” spiega Sasha, per questo ha messo nella lista la sua crew. D’altra parte la vita Bolognese è un agglomerato di balotte (gruppi, comitive) che attraversano piazze e strade diverse ogni giorno e questo lui lo sa bene.
Prima di lanciarsi nel mondo della musica Sasha Shinezz ha militato a lungo nella scena del writing locale, oggi si trova su nuovi percorsi e anche se il suo stile si allontana dalla tradizione conserva quello spirito originario che ha dato all’hiphop una connotazione culturale oltre che musicale.
Gli abbiamo chiesto quali fossero i tre luoghi più importanti di Bologna per lui e ne è uscita una costellazione di quartieri periferici e zone della movida.
Piazza San Domenico

Foto: Daniele Pugliese
Alle superiori ero sempre per strada senza un euro in tasca, Pratello, piazza maggiore, gardenz, San Francesco ma soprattutto San Domenico.
La prima volta mi ci portarono delle amiche più grandi a fumare, poco tempo dopo eravamo lì ogni sera a fare le gare di cilum, giocare a frisbee e a calcio, a urlare, molestarci male, fare le tag, allucinarci… Era da non credere… c’eravamo tutti noi SWOC, poi fusi coi TLS in Pro Evolution Joint, c’erano Dima e i regaz che sarebbero poi diventati l’Arena 051 e c’erano tanti altri che la strada ha inghiottito…
Per anni ad ogni ora del giorno o della notte ci avresti sicuramente beccato qualcuno con cui fare due balotte. Poi le soffiate degli snitch e le retate degli sbirri hanno spento ogni entusiasmo.
Pro Evolution Joint
Scusate, lo so che non è un luogo, ma per me i luoghi sono fortemente legati alle persone.
Con questo esperimento sociale/locale ho cercato di unire i punti per svelare il disegno nascosto: dal pilastro di DogBoy a Saragozza dove sono cresciuto con James Beghelli, dalla Corticella di Cipo a Massarenti di Dref, da San Mamolo di Inda al Saffi di Roy Persico, da Granarolo di Tuda fino a Casalecchio con Runner passando per Lame di RwenzUp e Devon.
Il centro di questo vortice comunque era il mio studio in via Gualandi, nella cantina di casa dei miei, dalla quale purtroppo siamo stati recentemente sfrattati, e dove ho passato il testimone a mio fratello Yuri OG Beats che sta spaccando a livelli pro.
Granata / MOJO hand

Un anno di BUGzine a Granata
L’anno scorso l’ho praticamente passato fisso a Granata, questo nuovo locale/coworking/spazio espositivo dietro al Pratello, che tra l’altro é la struttura che osservavamo fin da sbarbi mentre fumavamo nel parchetto di San rocco li dietro.
Gente interessante, mai troppo fitto, musica mai banale, aperto fino a tardi, cortiletto per fumatori e teste calde, possibilità di serate tranquille come di paura e delirio (spesso facendo la spola tra li e il MOJO Hand, top cocktail bar del Pratello).
Qui la mossa unisce nuove e vecchie generazioni di artisti, dj e party breakers.
Seguici su Facebook e Instagram per non perderti il prossimo episodio di Bolo Insider.