lorna doom germs morta

Rest In Punk, Lorna Doom

Quando hai 15 anni e ascolti i Germs per la prima volta, quei 4 ragazzi di Los Angeles ti trasmettono solo una cosa: casino ed autodistruzione. Tutte la retorica sul nichilismo estremo come unica forma di denuncia nei confronti di un sistema che ci vuole automi educati all’obbedienza e sull’individualismo radicale contro la massa totalizzata la apprendi dopo, perchè quando hai 15 anni e ascolti i Germs per la prima volta non hai tempo per pensare alle stronzate filosofiche.

Due giorni fa Lorna Doom, la bassista del gruppo, ha lasciato questo mondo e lo ha fatto in punta di piedi, senza annunci, senza sbandieramenti e senza funerali d’eccezione. Probabilmente l’ha fatto in perfetto stile Germs, fottendosene di tutto e di tutti, perchè alla fine il punk è un attimo: live fast, die young.

Lorna Doom (o meglio, l’immagine che ne vogliamo avere) incarnava tutti i tratti tipici dell’antieroe, ma non di quegli antieroi che alla fine stanno simpatici un po’ a tutti, quegli antieroi stronzi fino al midollo con i quali nessuno vorrebbe avere nulla a che fare. Lorna Doom (o meglio, l’immagine che ne vogliamo avere) sarebbe stata la compagna di classe che arriva strafatta e ubriaca alla tua festa di compleanno, ti vomita sul tappeto, attacca briga con gli altri invitati, si porta a letto il ragazzo che ti piace e se ne va sbattendo la porta con in tasca i soprammobili buoni di tua madre. Ma sarebbe stata anche la compagna di classe che ritrovi allo stesso modo il giorno dopo, senza nessuna maschera, perchè tutto si può dire dei Germs, ma non che fossero degli impostori, come dice un famoso film sui punk americani.

Se oggi avessimo 15 anni e volessimo omaggiare Lorna Doom, probabilmente dovremmo scendere in strada, urlare che della morte di Lorna Doom non ce ne frega un cazzo, spegnerci una sigaretta sul braccio e sbronzarci fino al coma etilico.

Ma, purtroppo o per fortuna, non abbiamo più 15 anni, quindi possiamo sederci comodamente sul divano, stapparci una birra, ascoltarci We must bleed e pensare che, purtroppo, un altro pezzo di storia del punk se n’è andato.

Rest In Punk, Lorna.