In uscita un libro che celebrerà le donne dell’Hip Hop

Da una pioniera come Roxanne Shanté, passando per le rivoluzionarie Lauryn Hill e Missy Elliott fino alle attuali regine in carica quali Nicki Minaj, Lizzo e Megan Thee Stallion: il 2 febbraio uscirà una raccolta illustrata che celebrerà le donne che hanno plasmato e influenzato l’Hip Hop.
Pubblicato dalla casa editrice ABRAMS il libro — scritto da Clover Hope e illustrato da Rachelle Baker —s’intitolerà Motherlode: 100+ Women Who Made Hip Hop. Titolo che trae ispirazione dall’album debutto di Yo-Yo del 1991, Make Way for the Motherlode.

Hope ha voluto creare un contesto storico per artiste di tendenza e artiste meno conosciute, ma oltre ad analizzare come ognuna delle artiste abbia ridimensionato il rap game ha cercato di dare risalto alle lotte di genere che quasi tutte hanno dovuto affrontare. Alcune di queste donne hanno resistito da sole, altre hanno dovuto inventarsi un personaggio o stare necessariamente al fianco di uomini in grandi crew. È emerso che ciò che accomuna molte di loro è l’essersi sentite intrappolate in uno strano spazio critico tra l’MC rispettato e l’oggetto.

Un libro quello di Clover Hope che restituisce finalmente onore a tutte le donne che hanno contribuito all’evoluzione della cultura Hip Hop. Donne che, fino ad ora, sono spesso state rilegate ai margini delle narrazioni se non del tutto escluse.

Questo libro è dolorosamente in ritardo. Le donne dell’Hip Hop, quali musiciste, giornaliste e dirigenti, hanno sempre affrontato una verità sconcertante che fa riflettere. L’Hip Hop che amiamo e che ci sta a cuore, non sempre ricambia il nostro amore. Con The Motherlode, Clover Hope ci ha restituito un po’ di amore. Lei rimuove gli strati — gioia e dolore — e si assicura che le nostre storie mai narrate vengano ora raccontate ancora e ancora.

Aliya S. King, New York Times

Clover Hope ci ha fornito un libro così avvincente e illuminante. È una di quelle esperienze di lettura in cui dici a te stesso: “Ok, solo un altro capitolo” e poi due ore dopo ti ritrovi lì seduto avendo letto quasi un terzo del libro. Vorrei poterlo leggere di nuovo per la prima volta.

Shea Serrano, New York Times