Il rap clandestino del carcere di Rieti

Una telecamera obsoleta, una grezza registrazione clandestina e il desiderio incontenibile di uscire da quelle sbarre, anche solo con la propria voce. Questo è costato dieci giorni di isolamento a Alessandro Cesaretti alias Big Schizo e Sayeed Abu; al centro del provvedimento la canzone intitolata Vedo solo cemento, pubblicata su YouTube da un compagno di cella in uscita.

Ormai non capita spesso di sentire storie vere nei testi rap, dove la criminalità è spesso solo un feticcio per acquistare “credibilità di strada”. Nelle storie di questi due ragazzi poco più che ventenni invece si sente tutta la cruda realtà che devono affrontare ogni giorno: “senza stelle perdi la direzione” dice Big Schizo, dentro per tentato omicidio e rapina.

La repressione che si è abbattuta su di loro è l’ennesima riprova di come le istituzioni carcerarie non siano in grado di ascoltare e comprendere il disagio che si vive all’interno delle celle. Questo piccolo-grande atto di ribellione scalda il cuore, così come la dedica a Stefano Cucchi nei titoli di coda, ed è un’importantissima dimostrazione del potere di liberazione di cui è dotata la musica e in particolare l’hiphop.

Massima solidarietà a Alessandro e Sayeed, col cuore oltre le sbarre.