Essere Salmo, nell’era delle playlist

Chi è Salmo? Uno, nessuno e centomila.
Cantante di gruppi punk hardcore, rapper da parchetto, cameriere migrante, regista e produttore cinematografico, attore, rockstar. In poche parole un artista.

Ma come si arriva dalle sale prove più sudice della Sardegna ai palazzetti più grandi d’Italia? Come si passa dal lavare i piatti a Londra a dirigere una label come Machete Empire?

1. Dedizione ed impegno: Salmo non se ne è mai stato con le mani in mano, ha sempre preferito avere una bacchetta o una penna. Si è fatto una gavetta decennale prima del suo debutto in major ed ha imparato a tenere palchi decisamente hardcore, nel senso proprio del termine. Ricordiamoci inoltre che si è prodotto da solo gran parte delle basi dei suoi progetti, dimostrando di essere un musicista pienamente formato.

2. Innovazione e sperimentazione: Salmo ha conquistato il pubblico italiano rappando sulla drum’n’bass e sulla dubstep, qualcosa che gruppi come i Foreign Beggars facevano da anni ma che in italia non si era mai vista. Il coraggio di azzardare lo ha premiato decisamente, portando il suo secondo album Death USB (interamente improntato su sonorità elettroniche) in cima alle classifiche nella settimana di San Remo.

3. Creatività ed immaginario: Salmo aveva capito prima di molti altri che la musica si stava spostando sempre di più verso una dimensione visiva. Oggi senza un’estetica ben definita è difficilissimo emergere, ecco perchè molti ricorrono a treccine e tatuaggi in faccia per farsi notare. La maschera è stata una delle chiavi del suo successo, accostata ad un immaginario solido che gli ha permesso di distinguersi nettamente dalla massa.

4. Intransigenza e coerenza: probabilmente è una caratteristica del popolo sardo quella di essere delle “teste dure”, poco disposte a scendere a compromessi. Entrando in Tanta Roba, la label di Guè Pequeno, la possibilità di diventare un artistello commerciale Salmo l’ha avuta, invece ha scelto di rimanere fedele alle proprie origini ed ha pubblicato Hellvisback per Machete Empire, la sua etichetta.

5. Passione e gioco di squadra: Machete Empire è una delle label più importanti del settore e ad oggi è la casa di alcuni dei talenti più interessanti sulla scena. Le numerosissime partecipazioni all’interno dei Machete Mixtape (Gemitaiz, Ensi, Bassi Maestro etc.) hanno reso Salmo un “curatore” eccellente e rispettato da tutta la scena in passato, oggi si riconferma tale guidando un roster d’eccellenza.

Ok, questa ricettina è molto parziale. Non vi basterà seguirla per diventare delle star, soprattuto se non avete il genio e il talento di Salmo.

Oggi però ha a che fare con produzioni colossali, con un mercato che propone musica nuova ogni istante, con una scena ormai satura di personaggi e maschere, con un pubblico vastissimo e viziato. Come può restare in testa ora che si è giocato tutte le sue carte?


Illustrazione di @sharko_attack

Salmo ed il suo team ci hanno sempre visto lungo, ed hanno capito che oggi la chiave per fare una buona promozione è far parlare di se: in un modo o nell’altro bisogna essere la voce più forte in un chiacchiericcio costante. Già soltato chiamare un album Playlist è un modo per farne parlare, stessa cosa per quanto riguarda i featuring nascosti, che dire poi della sua uscita su PornHub: semplicemente geniale.

Ma gli assi nella manica del rapper sardo non finiscono qui e così decide di travestirsi da senzatetto ed esibirsi in Piazza Duomo a Milano, tra fan in estasi e passanti confusi.

 

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Dopo questa uscita anche Il Sole 24Ore, maggior quotidiano economico dello stivale, lo ha definito un “genio del marketing non-convenzionale” e con la cerimonia di ieri a Milano si è decisamente aggiudicato questo titolo: un team di arrampicatori su corda si è calato sopra il cartellone che lanciava il suo nuovo disco e ha ritagliato il suo ritratto naive, svelando al di sotto una gigantesca foto di Salmo.

Nell’era dello streaming e delle playlist essere Salmo significa dominare il discorso, significa giocare hardcore ma con le regole del pop, significa portare l’underground in vetta alle classifiche mainstream.

“Da grandi poteri derivano grandi responsabilità” diceva qualcuno, la domanda a questo punto è: il nostro eroe mascherato si sarà fatto corrompere dal commercio?
Lo sapremo solo dopo aver ascoltato il suo nuovo disco Playlist.

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