Anti-style: da dove viene? Dove sta andando?

Anti-style: da dove viene? Dove sta andando?

Se vi trovate in compagnia di writer e appassionati di graffiti attenti a cosa dite. L’argomento in questione potrebbe infiammare non poco gli animi e la conversazione potrebbe facilmente degenerare in un violento litigio. Poche cose nel mondo dei graffiti spaccano in due le opinioni come ciò di cui stiamo per parlarvi, che voi lo amiate, lo odiate, o ancora non vi foste accorti della sua esistenza, oggi vi presentiamo l’anti-stile.

Cenni storici:

Già durante l’epoca d’oro dei graffiti di NY alcuni writer privilegiavano uno stile più crudo e semplificato, ai tempi detto “Ghetto Style”. Negli anni si è poi sviluppato il cosidetto “ignorant stile” dal cui nome si può intuire che si stessero muovendo i primi passi nella direzione opposta a quella prediletta dalla maggioranza dei writer. Nonostante sia difficile risalire ai primi esempi di vero e proprio anti-style ciò che è certo è che negli ultimi 10 anni il fenomeno ha preso lentamente piede in Europa. Non è una sorpresa che città come Berlino siano al centro della scena Anti-style; risulta più interessante invece osservare che paesi come Russia e Ucraina siano stati investiti da questo movimneto.

Caratteristiche principali:

Sicuramente non è facile stilare una lista di elementi che delineano questo approccio ai graffiti; ce n’è uno che riassume bene tutti gli altri: la volontà di non essere bello.
Poprio così, l’obbiettivo di un “antistyler” è creare qualcosa di antiestetico, incomprensibile ed il più fastidioso possibile per gli amanti dei lettering studiati e puliti.
Infatti alla base dell’anti-stile, come si evince dal nome, c’è il totale rifiuto di quelle che sono le regole fondamentali del lettering che hanno guidato generazioni di writer da New York al resto del mondo. Le forme, i colori, i tratti sporchi e le composizioni tipiche dell’anti-stile infatti si pongono l’obbiettivo di distruggere l’armonia delle lettere; non è un caso che molti writer vadano in cerca di queste forme grottesche ispirandosi all’estetica dei loghi delle band metal nord-europee e dei tatuaggi tribali anni 90.

graffiti anti-style

Animo trash:

Per quanto sia un concetto estremamente astratto e difficile da identificare il “Trash” è un elemento
ricorrente nell’ anti-stile. Infatti l’ironia ed il gusto per ciò che è brutto ai limiti dell’imbarazzante attira da sempre i promotori dell’anti-stile; e per questo spesso le lettere sono accompagnate da figure stupide e ridicole, a metà tra il fumettoso ed il disegno di un bambino.
Ed anche questo non è un caso, perché appare chiaro che molti anti-stylers cerchino di riprodurre i tratti e la bruttezza tipica dei primi tentativi di un ragazzino con degli spray, e da questo desiderio di involuzione dello stile si può provare a a capire che dietro a questo fenomeno ci sono menti capaci di spingere i graffiti in una nuova direzione.

Riflessioni:

Nonostante molti veterani e puristi dei graffiti siano fortemente convinti che questo movimento non valga un soldo, esso è in rapida espansione. È innegabile l’ammirevole attitudine ribelle di questi artisti nei confronti dei loro predecessori, rompendo un po’ il dogma, tipico dell’ Hip-Hop del rigoroso rispetto per i predecessori.
Dall’altra parte in molti puntualizzano che per poter demolire e riplasmare le regole del lettering bisogna averle prima padroneggiate pienamente, se non si vuole creare qualcosa di antiestetico fine a se stesso. Difficile oggi dire a chi il tempo darà ragione; ma è interessante notare come tra gli antistylers ci siano molti writer dediti alla ricerca artistica che spingono in una direzione nuova e differente, alla quale non è ancora stato dato un nome. In appendice alcune pagine dove guardare tanti esempi di anti-stile e graffiti alternativi.

Fonti e riferimenti:

Pagina instagram Antistylers
Pagina instagram Othersidegraff
Pagina instagram Graffiti macabre
Articolo su MNT WORLD