Tauro Boys: le tre stelle di Alpha Centauri – Recensione

“Sai che questa non è musica, questa è ingegneria meccanica”

È così che Prince, in Alpha Centauri, vuole iniziare l’album. Un incipit fondamentale sia per chi non ha ancora conosciuto quella che potremmo definire “post-trap”, sia per chi invece conosce già Maximilian, Prince e Yang Pava, di cui sicuramente avrà notato l’evoluzione musicale rispetto al primo TauroTape.

Questo nuovo progetto del trio romano si discosta sotto molti aspetti dal precedente, a partire dai featuring presenti all’interno: solamente Tutti fenomeni aveva avuto il piacere di collaborare con i Tauro Boys; in Alpha Centauri sono invece presenti due featuring (usciti come singoli prima del lancio) uno con Knowpmw e uno con Side Baby. Un’altra differenza netta con i precedenti progetti è che questo è un album ufficiale, pur essendo un sequel dei due mixtape.

Il titolo rimanda al sistema solare situato nella costellazione australe del Centauro, questo, visto dalla terra, sembra una minuscola stella luminosa ma in realtà è un sistema stellare triplo.

È proprio questo concetto di uno-trino che sta alla base dell’album: questo lavoro infatti, grazie anche ai mezzi messi loro a disposizione dal Thaurus Studio, risulta perfettamente compatto e omogeneo, senza però far venir meno le caratteristiche specifiche di ognuno membri del gruppo. I fan dovranno discutere ancora a lungo su chi sia il loro preferito dei tre.

Il tour dopo il secondo tape ha avuto un gran successo, spiega Maximillian, questo ha dato la carica necessaria per tornare in studio con nuovi mezzi e nuovi approcci: “Prima gli spunti per le canzoni partivano dal singolo: Pava, io o Prince, proponevamo qualcosa agli altri due, e il singolo aveva quindi maggior voce in capitolo. Mentre questo disco è il risultato del confronto constante tra tutti e tre: volevamo che il progetto avesse una voce unica. Abbiamo voluto fare un lavoro che mostri in pieno chi sono i Tauro Boys: una nuova realtà della musica italiana che non è trap e non è indie, siamo noi. Tre stelle con la voglia di conquistare tutti e tutto.”

Dopo l’uscita del Tauro Tape 2 non ci siamo fermati e abbiamo passato l’inverno in studio – racconta Prince – l’idea era quella di uscire con un nuovo progetto nel 2019, sulla scia di ciò che era stato il suono del TT2, ma sperimentando e includendo nuove sonorità. Come nostro solito, il disco è piuttosto vario: ci sono brani destinati ad essere dei veri e propri “bangerz”, tracce pensate per i club, altre più riflessive e profonde, con tonalità ibride, basi lente o veloci.

Per capire la potenzialità di questi tre giovani basta ascoltare Gemini, una canzone con bassi pesanti, toni malinconici e testi criptici a base di “algebra”. Mela Serpente è un’altra bomba da ascoltare: riprende la parabola della mela e del serpente, simboli religiosi del peccato e della tentazione. Non cerchiamo il peccato ma troviamo il serpente, la tentazione, che ci porta a mangiare le mele più proibite e prelibate. Quello che i Tauro cercano di dirci è che se proprio vogliamo mangiare questa mela dobbiamo almeno conoscere il serpente.

Ieri e Oggi è lo zuccherino di questo disco; l’orecchiabile ritornello ci fa pensare a vecchie fiamme che si approfittano delle nuove situazioni, nelle strofe i Tauro Boys demoliscono uno per uno gli approfittatori e chiedono scusa a chi è stato trascurato.

“You and me, debiti
Baby, ti chiedo scusa per ieri
Oggi mi rendo conto che non era più il caso
Ma ‘sti cazzi, ormai è andata così
Ho raccolto lacrime e sangue versato
Ecco il resoconto di quanto ti ho amato
Dio, proteggimi tu in questi giorni
Finché riuscirò a fare a meno di lei”

La musica dei Tauro Boys viene da un’altra galassia, rifugge le etichette e brilla di luce propria. Dalla terra cerchiamo di cogliere i loro messaggi, linguaggi cifrati nella volta celeste, mappe sonore che usiamo per orientarci nella notte.