Rejjie Snow: vita e opere di un afro-irlandese

Una storia di razzismo e sfruttamento accomuna le comunità nere ed irlandesi: Rejjie fa parte di entrambe. I genitori gli hanno trasmesso l’amore per la black-culture ma è stata la nonna irlandese che l’ha cresciuto insegnandogli ad amare la tradizione del suo paese natale. Si avvicina all’hiphop da giovanissimo tramite i graffiti per poi iniziare a pubblicare strofe su YouTube con lo pseudonimo di Lecs Luther.

Curiosamente ciò che lo spinge in USA non è il rap ma il calcio: intorno ai diciotto vince la borsa di studio di un college in Georgia per meriti sportivi e decide di intraprendere quella strada. Immaginate il suo stupore quando, tra una lezione e l’altra, vengono a prelevarlo da scuola i rappresentanti della Rocket Management di Elton John, lo caricano in un SUV nero e gli parlano di quanto siano impressionati dal suo talento come musicista.

Pubblica il suo EP di debutto Rejovich nel 2013, un concentrato di 16 minuti di “polleggio” totale (eccezion fatta per Snow che è un bangerone di quelli ansiogeni) con una copertina a dir poco geniale: un nero e un membro del KuKlux Klan, entrambi ciechi ed entrambi seduti su una panchina a conversare amabilmente.
Il disco arriva presto in vetta alle classifiche di iTunes, superando persino Kanye West e J. Cole, nonostante ciò Rejjie sceglie di restare vicino alle sue radici e continuare la carriera artistica in Irlanda.

Negli anni successivi pubblica diversi singoli tra cui Blakkst Skin (2015), D.R.U.G.S. (2016), Crooked Cops, Flexin e Pink Beetle (2017) che riconfermano il suo talento. A questo punto Rejjie sta già creando hype intorno al suo primo disco ufficiale Dear Annie da diverso tempo, ma i suoi fan dovranno “accontentarsi” di The Moon And You un progetto comunque corposo (13 tracce) ma non abbastanza pieno da saziare le aspettative dei famelici ascoltatori con soli 31 minuti di riproduzione.

Si comincia però a sentire la maturazione artistica di Rejjie, ormai abbastanza famoso da strappare un featuring a Joey Bada$$ nel brano Purple Tuesday con la partecipazione del cantante Jesse Boykins III. Il suono del disco è più internazionale ma in un certo senso anche più “brit”, l’influenza della black-music (soul, r’n’b, jazz etc) si fa più evidente e iniziano a fare capolino elementi legati alla cultura musicale pop.

Rejjie riesce a tenere alta l’attenzione coi singoli Virgo (feat. Pell) e Milk And Honey (un bel trappone cattivo con un ritornello cantato da Branch Hinsaw) fino a che nel 2018 annuncia l’ormai esasperato arrivo di Dear Annie, il disco che ha sognato dal primo giorno in cui ha preso sul serio questa cosa del rap. Dopo qualche anticipazione il 16 Febbraio arriva finalmente l’agognata release, in copertina c’è una bambina dai capelli rossi che potrebbe sembrare un’incarnazione della stessa Irlanda, e che presumiamo sia questa Annie.

Un progetto che finalmente possiamo considerare completo e che ci presenta un Rejjie ormai convinto delle proprie scelte stilistiche: c’è un po’ della sua terra natia naturalmente ma anche tanta della nuova ondata funky californiana (Egyptian Luvr, LMFAO), c’è il suono lo-fi del producer di Chicago Cam O’bi (The Rain, Pink Lemonade) ma anche tanta estetica pop plasticosa e glitterata (Charlie Brown, Rainbows), c’è la “smoothness” del suo primo EP (Oh No!), corpose porzioni di cantato (23, Desolè, Room 27) ma anche l’hiphop e la rappata tagliente a cui ci aveva abituato (The Ends, Annie e non solo).

In Dear Annie finalmente Rejjie Snow si mostra nel suo lato più sincero, scrollandosi di dosso molti clichè dell’hiphop per favorire una ricerca che sappia guardare oltre i limiti di questo genere; come ha anche detto esplicitamente ai microfoni di Genius: “Con Egiptyan Lover cercavo una canzone che potesse far ballare anche i miei genitori.”

Musicalmente parlando Rejjie sta facendo passi da gigante, passi così lunghi che lo hanno portato a fare un tour che toccherà anche il Locomotiv di Bologna il 4 Aprile e il Magnolia di Milano il 5, perciò valutate voi: l’ennesimo Mercoledì sotto le coperte a guardare serie di dubbia qualità o una nottata sotto il palco a fare il pieno di positive vibes.

Vi lasciamo con una piccola playlist che contiene la discografia essenziale di Rejjie Snow da Rejovich ad oggi:

Rejjie Snow Essentials