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Non solo grime in UK: Gaika

Di solito quando si parla di scuola hip-hop inglese ai nostri tempi si pensa al grime e ai mostri sacri che l’hanno reso famoso non solo nei propri confini ma in tutto il mondo: Stormzy, Skepta, Dizzie Rascal, Wiley, Kano, Lethal Bizzle fra i piu conosciuti.

Parliamo di un sottogenere dell’hip hop che solo negli ultimi anni è riuscito ad esplodere e a prendersi le vette delle classifiche, che era sempre stato considerato sporco, troppo diretto, troppo da straccioni di periferia. Nell’ultimo periodo, inoltre, vediamo come vengano fuori, soprattutto nell’underground, tentativi artistici in grado non solo di tenere viva la fiamma della scena, ma di provare anche ad andare oltre e portare elementi di innovazione aggiuntivi.

Oggi nello specifico parliamo un artista molto particolare, che per una serie di motivi che dopo illustreremo colpisce subito ai primi ascolti: Gaika.
Giovane rapper di Brixton e figlio di immigrati (i suoi genitori provengono dai Caraibi), dopo vari mixtape e progetti non ufficiali pubblica, nel 2018, Basic Volume, album ufficiale di debutto e, nel 2019, un nuovo mixtape, HEATERS 4 THE 2 SEATERS.

Il risultato è un incredibile mix di vari elementi musicali che, pur partendo dal grime, unisce insieme raggamuffin, dancehall, jungle, R&B, trip hop, trap, industrial e musica elettronica dalle tinte cupe. Detta cosi potrebbe risultare un miscuglio di troppi generi, ma fidatevi, poter esprimere a parole quello che trasmette e crea Gaika è quasi impossibile, grazie alla fluidità con la quale si muove tra le varie sfaccettature della musica. Ve lo riuscite a immaginare una un mix tra Future, Young Thug, Capleton, Tricky e Massive Attack? Io ci ho provato, ma ve lo dovete ascoltare.

Gaika riesce a creare con la propria musica un forte immaginario distopico, cyberpunk e riottoso.
D’altronde una componente molto importante per capire appieno l’artista è quella politica: i messaggi infatti sono chiari e tondi, e incitano alla rivolta, al rovesciare il trono sul quale si siedono i più ricchi, a riprendersi i proprio tempi distruggendo una società capitalista ormai arrivata al suo apice di sfruttamento dell’essere umano.

Insomma siamo davanti a un artista a cui non interessa proprio essere di facile ascolto, anzi sembra che faccia proprio il contrario e lavori per rendersi inascoltabili alle orecchie almeno del grande pubblico, prendendo un genere come la dancehall, da sempre improntato sull’aspetto ludico che su quello politico, dandogli un nuovo significato e rendendolo qualcosa che non è mai stato, ma che, come dimostra, evidentemente può essere.

gaikaFoto di Dmitry Smirnov

Potremmo dire molto su questo personaggio, ma credo che sia un progetto musicale talmente innovativo che valga la pena, e anzi sia necessario, che ognuno scopra davvero di cosa stiamo parlando ascoltandosi ciò che ha creato questo artista.
Potremmo essere di fronte a un vero prodigio.