Nella Memory di Johnny Marsiglia e Big Joe- Recensione

Ok siamo in ritardo, ma questo disco meritava una recensione: Johnny e Joe sono due artisti che pur avendo spesso operato ai margini della scena l’hanno spinta avanti di disco in disco, sia in quanto a suono che in quanto a liricismo.

Nella title track di Fantastica Illusione, il loro precedente progetto, Johnny Marsiglia dice: “I momenti sì e i momenti no, dimentico alcuni momenti tanto so che il tempo non me li ridà” e con queste barre sembra già prennunciare il concept di Memory.

Il tempo è protagonista del disco già dalla prima traccia, Clessidra, ammorbidita dalla voce di Davide Shorty. Con Retrogame (Zisa 3:00) inizia il flusso di ricordi: il barbiere di zona diventa il crocevia di facce e persone che una ad una ricostruiscono la giovinezza palermitana di Johnny.

In O.L.G.A. esce allo scoperto l’eclettismo di Big Joe nelle produzioni e la complicità decennale dei due permette loro di saltare da una base all’altra con la spontaneità di due bambini alle giostre. Con le sonorità reggae di Tempi d’Oro si entra nel corpus del disco e iniziamo a sfogliare l’album fotografico scattato dai versi di Johnny e sviluppato dalle mani esperte di Joe.

Arriviamo a Storie, uno dei singoli che hanno anticipato il disco, in cui abbiamo un rapido ritorno al presente: politica, informazione e mafia vengono trattate con tagliente criticità ed un flow estremamente innovativo.
L’apice del disco per me si tocca con 24H, con Big Jojo che flippa tre beat uno più figo dell’altro e J.M. che trova l’alchimia perfetta tra la nostalgia dei suoi ricordi, la rabbia del suo presente e la fame del suo futuro.


24H versione indoor

La memoria è un soggetto etereo ed invisibile che può essere risvegliato da poche semplici cose: uno scorcio della propria città, un viso familiare, un qualunque affetto personale che per altri non avrebbe alcuna rilevanza. Un tempo legarsi a cose come queste era l’unico modo per conservare intatti i ricordi, oggi un intero album fotografico sta in una memory grande quanto un’unghia, così la memoria ritrova la sua dimensione virtuale ma non perde il suo potere evocativo.

Johnny Marsiglia e Big Joe hanno una storia da raccontare, non per gli altri ma per se stessi: quando si scrivono le proprie memorie è innanzitutto per esorcizzare i “momenti no” ed imprimere i “momenti sì” nella propria anima e così hanno fatto, condividendoli con tutti noi.

Quindi ora immaginatevi con i piedi a penzoloni da un pontile del porto di Palermo, coi gabbiani che accarezzano il vento sopra la vostra testa, accendete l’mp3 e mettetevi le cuffie: la nave dei ricordi sta per salpare.