Medine al Bataclan: annullato il concerto del rapper musulmano

Medine è un rapper francese di fede musulmana, il suo sogno fin da ragazzino era suonare al Bataclan.
Dopo anni ed anni di carriera musicale era riuscito a coronare il suo sogno, con ben due date in uno dei locali più noti e prestigiosi di Parigi, ma la destra francese ha deciso di impedirglielo.

Vi abbiamo raccontato l’inizio di questa battaglia ad aprile, oggi sappiamo come è andata a finire.

Certamente i testi di Medine non erano facili da interpretare, il rapper non si è mai risparmiato in critiche e strofe taglienti su temi religiosi, sicuramente delicati in una francia straziata dal terrorismo e dal razzismo.

In questo clima è avvenuto anche lo scandalo di Nick Conrad, che aveva intitolato un suo brano “Appendete i bianchi”, generando la stessa reazione indignata dalle destre, evidentemente incapaci di leggere tra le righe.

La contraddizione in seno a questa faccenda è la libertà di espressione, sbandierata fortemente dalla destra francese dopo l’attentato al giornale satirico Charlie Hebdo e poi negata al rapper musulmano.
Purtroppo questa volta la paura ha vinto ed i concerti sono stati annullati, costituendo un pesante precedente nel mondo della musica.

“Quando non sapevo come ci si sentisse a essere pagati per la propria arte
E la mia povertà era il mio lavoro a tempo pieno
C’era solo una cosa che trasformava il dolore in pazienza:
Tutto quello che volevo era suonare al Bataclan.”
– Médine, “Bataclan”, 2018

Un concerto di Medine al Bataclan sarebbe stato un importante evento, una possibilità per ricucire le ferite di quel terribile attentato e promuovere convivenza e solidarietà reciproca tra le comunità francesi, profondamente diversificate.
Un’occasione persa per la Francia e per questo mondo spezzato dalle guerre, una vittoria dell’estrema destra sul buonsenso e sulla libertà d’espressione.